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Esplosione di Ravanusa: Trovato il punto della rottura

A trovarlo, dopo giorni di scavi, sono stati i consulenti tecnici della procura di Agrigento, al lavoro insieme a quelli di Italgas Reti, sotto la supervisione del procuratore aggiunto Salvatore Vella. Il punto è situato al di sotto del manto stradale di via Trilussa, nei pressi dell’abitazione del professor Pietro Carmina, una delle vittime.

L’attenzione degli inquirenti si era concentrata fin da subito sulla rete stradale del gas, escludendo la possibilità di una perdita domestica. Ancora oggi nel sottosuolo rimane una residua sacca di gas domestico, distinguibile dal tipico odore, come ha riferito il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, che coordina l’inchiesta per omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Nel registro degli indagati sono stati iscritti, come atto dovuto, dieci tra dirigenti e tecnici di Italgas Reti ai quali è stato notificato un avviso di garanzia.

Il primo passaggio dei lavori è stato un test di tenuta della condotta, immettendo gas inerte e gas etilico che potrebbero segnalare la presenza di falle nella conduttrice. Questo tipo di soluzione tecnica era stato suggerito dal collegio difensivo dei dieci indagati, ovvero i vertici regionali e nazionali di Italgas Reti. Ne fanno parte quattro avvocati di Agrigento, Roma e Milano: Daniela Posante, Mario Zanchetti, Nadia Alecci e Massimiliano Foschini. I legali hanno partecipato alle operazioni insieme ai propri consulenti di parte.  In contemporanea è stato iniziato il campionamento delle terre per rilevare composizione del terreno e tracce di metano.

Le operazioni tecniche con l’ausilio dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento, del Nucleo Investigativo antincendio e del Gruppo movimento terra dei Direzione Sicilia, proseguiranno anche nei prossimi giorni.

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