Una nota che avremmo voluto, anzi immaginavamo che avrebbe avuto un carattere ben diverso, anche in virtù della missiva che solo pochi giorni fa, io e gli altri sindaci del distretto, abbiamo indirizzato anche a Lei. Immaginavamo un provvedimento rassicurante per la popolazione, che invece ha ottenuto il risultato esattamente contrario. Non riusciamo a comprendere quali possano essere state le valutazioni alla base di tali decisioni. E non vogliamo neanche pensare che ci possano essere state valutazioni di carattere politico. Decisioni che hanno lasciato l’ospedale di Canicattì, e quindi tutta la popolazione ad esso afferente, senza alcun posto di Terapia Intensiva.
Caro Presidente Musumeci, lungi da me voler fare polemiche in questo momento. Abbiamo visto in diretta il suo sfogo sulle mascherine inviate dal governo nazionale e ci siamo sentiti al suo fianco. Accomunati a Lei in questa lotta immane contro un nemico subdolo.
Siamo tutti in trincea, insieme ad affrontare quotidianamente queste sfide. Ed in un tale momento, di preoccupazione e di comunanza, come può un provvedimento di così vitale importanza basarsi su considerazioni che non mirino anche a rassicurare la popolazione, men che meno su considerazioni di carattere politico?
In questo preciso momento voglio rivolgermi direttamente a Lei.
Presidente, la prego, a nome di tutti i nostri concittadini, a nome di tutta la popolazione che ricade nell’hinterland canicattinese, modificate la distribuzione dei posti letto di terapia intensiva nella provincia di Agrigento. Attivate il reparto di Rianimazione. Dateci la certezza che le Istituzioni ci sono vicine, a prescindere dai colori politici. Lo faccia per tutta la nostra popolazione”.