FARE! Caltanisetta, Andrea Maira: giustizia per gli 8000 docenti esiliati GAE
Il coordinatore provinciale di “FARE! Con Tosi – Caltanissetta”, dott. Andrea Maira, condivide l’azione legale intrapresa dal comitato di un gruppo di docenti “#8000esiliatifaseb GAE” con sede in Avola e costituita a Caltagirone il 13 luglio scorso.
“Condividiamo e chiediamo attenzione per la categoria dei docenti soprattutto nelle nostre province che continuano ad essere sfruttati dal Governo Nazionale calpestando ed ignorando i loro diritti, – così interviene il dott. Maira – molti insegnano al nord da anni, con sacrifici inimmaginabili per l’insegnante e le loro famiglie, docenti che con professionalità e preparazione rendono alti i livelli qualitativi della scuola italiana.”
Il coordinatore provinciale si schiera al fianco del comitato il quale ha intrapreso le necessarie azioni giudiziarie a tutela dei diritti dei docenti pesantemente penalizzati dalle procedure di immissione in ruolo per fasi, e successivamente dalle procedure di mobilità previste dalla L. 107/2015 (La Buona Scuola) e dal CCNI siglato con i sindacati. A seguito delle dichiarazioni dello stesso comitato il quale dichiara che “i docenti immessi in fase B infatti, nonostante fossero in posizioni in graduatoria favorevole sono stati destinati a scuole a migliaia di Km da casa e su classi di concorso differenti da quelle esercitate, azzerandone di fatto i punteggi, mentre gli ultimi in graduatoria sono stati immessi grazie al “potenziamento” sulla propria classe di concorso vicino casa, nonostante molti di loro non abbiano mai esercitato la professione. A questo si aggiunge l’ingiustizia della mobilità per fasi che non tiene conto di fattori oggettivi come anzianità di servizio e titoli ed impedendo la mobilità professionale per rientrare nella propria classe di concorso, in palese contrasto con i dettami costituzionali, stabilendo criteri di precedenza e vincoli del tutto arbitrari.”
Il coordinatore provinciale di FARE! Caltanissetta, Andrea Maira, chiede attenzione da parte del Governo nazionale e soprattutto di quello regionale il quale per primo ha l’obbligo di tutelare i docenti siciliani presenti da anni in tutto il territorio italiano e che, come previsto per legge, dopo anni di sacrifici vengano immessi in ruolo nelle scuole della loro amata Sicilia.