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Federfarma Palermo-Covid-19, farmacie a Prefetto: Rischio contagi e sicurezza. Fateci lavorare a battenti chiusi

EMERGENZA COVID-19, FEDERFARMA PALERMO E ORDINE FARMACISTI SCRIVONO AL PREFETTO:
“FARMACISTI A RISCHIO CONTAGIO PER MANCANZA DI MASCHERINE E DISTANZE  DI SICUREZZA E AUMENTA IL RISCHIO DI RAPINE CON LE STRADE DESERTE DOPO  LE 18:
CHIEDONO DI LAVORARE A BATTENTI CHIUSI E CHE SIANO AUMENTATI I  
CONTROLLI DA PARTE DELLE FORZE DELL’ORDINE”

Con una lettera inviata ieri  12 Marzo 2020, al prefetto di  

Palermo, Antonella De Miro, il presidente di Federfarma Palermo,  

Roberto Tobia, e quello dell’Ordine provinciale dei farmacisti, Mario  

Bilardo, facendo presente che a tutt’oggi dalla Protezione civile non  

sono stati forniti ai farmacisti e ai loro dipendenti e collaboratori  

i dispositivi individuali di protezione e che spesso gli spazi di  

attesa all’interno delle farmacie non consentono di mantenere le  

distanze di sicurezza fra operatori e pazienti, chiedono – per  

limitare i rischi di contagio da Covid-19 che costringerebbero le  

stesse farmacie a chiudere per quarantena – , l’adozione di un  

provvedimento di massima urgenza che consenta alle farmacie di potere  

svolgere il servizio anche a battenti chiusi sino al termine  

dell’emergenza sanitaria in corso.

Inoltre, Tobia e Bilardo chiedono al Prefetto di disporre un maggior  

controllo da parte delle forze dell’ordine nel tardo pomeriggio e  

nelle ore serali, considerato che con la chiusura degli esercizi  

commerciali e di bar e ristoranti le strade diventano praticamente  

deserte esponendo chi resta in farmacia e i pazienti ad un maggiore  

rischio di subire rapine.

“I farmacisti di Palermo e provincia – spiegano Roberto Tobia e Mario  

Bilardo – stanno operando eroicamente 24 ore su 24, tutti sul campo  

instancabilmente e senza soluzione di continuità, rischiando in prima  

persona di contrarre il virus pur di non fare mancare a tutti i  

cittadini i servizi fondamentali per la salute in questo momento di  

grave emergenza sanitaria. Nessun farmacista si è tirato indietro di  

fronte al dovere professionale di garantire la dispensazione dei  

farmaci, nonostante manchino le mascherine e spesso sia impossibile  

mantenere al banco la distanza minima di un metro tra farmacista e  

cittadini”.

“Questo – aggiungono Tobia e Bilardo – accade soprattutto nelle  

piccole farmacie e in quelle rurali che rappresentano ormai l’unico  

presidio del Servizio sanitario nazionale rimasto aperto nelle aree  

montane, interne e periferiche prive di qualsiasi altra struttura di  

assistenza alla salute”.

“Come segretario nazionale di Federfarma  – conclude Roberto Tobia –  

sono in stretto raccordo con la Protezione civile nazionale per fare  

arrivare il prima possibile una fornitura di mascherine, ma è  

necessario intanto evitare il più possibile ogni rischio di contagio  

ad una categoria fortemente provata e che non avrebbe possibilità di  

garantire il servizio in caso di quarantene”.

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