L’economia siciliana e dell’Italia rischia il collasso, la Sicilia in particolare, da questa crisi ne esce gravemente ferita. Il comparto turistico era diventato uno dei settori trainanti dell’economia siciliana, con un 2019 che ha fatto registrate presenze da vero record.
Purtroppo le previsioni rivelano che a livello nazionale rischiano la chiusura oltre 50 mila attività turistiche con una perdita di 350 mila posti di lavoro.
In tutto questo manca ancora una chiara strategia per il rilancio e nonostante si parli di un graduale ritorno alla normalità, non bisogna farsi molte illusioni considerando la parziale ripresa non prima della prossima primavera.
Quest’anno purtroppo saranno pochi i turisti in giro ad ammirare le bellezze del nostro paese poiché oltre all’insicurezza degli spostamenti, i viaggiatori dovranno fare i conti con le regole dettate dalle norme di prevenzione, mascherine, guanti e distanze di sicurezza per non parlare poi dei viaggi organizzati in comitiva dove il gruppo dovrebbe spostarsi in bus e ciò significa spazi limitati, frequentare hotel e ristoranti che dovrebbero organizzarsi per evitare l’affollamento.
I dati, afferma Salvo Mancarella di Feditalimprese Sicilia vedevano Il turismo studentesco (Aprile/Maggio) rappresentare il 20% del movimento globale, il turismo balneare (Luglio/Agosto) il 15% ed il resto suddiviso tra i viaggi organizzati e i viaggi individuali.
Dati che evidentemente non saranno riconfermati. Numerosi Bed & Breakfast, Hotels ed alberghetti vari, per non parlare dei Villaggi turistici, quest’anno potrebbero non riaprire, cosi come anche i Bar e i Ristoranti a vocazione turistica, perderanno quest’anno almeno il 70% del fatturato previsto.
E’ logico ed importante continua Mancarella, che bisognerebbe sin d’ora programmare la stagione per il 2021, il COVID 19 ha stravolto ogni regola ed ogni abitudine, per cui per il prossimo futuro l’intervento delle Istituzioni e i relativi controlli saranno alla base di qualsiasi iniziativa di sviluppo del settore turistico.”
Incentivare e promuovere sono le regole basilari dello sviluppo del settore e a tale scopo, oggi più che mai, la Regione dovrebbe intervenire presso gli istituti di credito per agevolare nuove iniziative.
Ai siciliani non manca la creatività che viene però spesso annullata dalla complessa burocrazia.
In definitiva siamo convinti che prima che il comparto turistico ritorni a funzionare almeno all’80 % ci vorrà tempo, che dovrebbe essere utilizzato per incentivare e sostenere le attività del settore, altrimenti la ripresa del turismo in Sicilia ed in Italia, sarà difficile se non impossibile.