Sono le parole del deputato regionale all’Ars l’On. Carmelo Pullara Vice Presidente Commissione Sanità .
“Il pronto soccorso dell’ospedale di Ribera-dichiara Pullara- non prevede percorsi separati e non ha un’area dedicata ai pazienti Covid. L’area riservata Covid viene creata allontanando i pazienti no covid e mettendoli fuori dal pronto soccorso. All’arrivo di un paziente Covid-spiega Pullara-tutti gli altri pazienti in attesa di cure vengono fatti uscire fuori dai locali del pronto soccorso, gli operatori sanitari indossano le tute di protezione, il paziente viene trattato e se necessario, sottoposto ad esami diagnostici strumentali. Alla fine delle operazioni si procede alla sanificazione dei locali, gli operatori sanitari si svestono delle tute di protezione e il pronto soccorso torna disponibile per i pazienti non affetti da Covid. Una situazione assurda e pericolosa che oltre a creare confusione rappresenta un potenziale fattore di rischio contagi e focolai intraospedalieri. Situazione aggravata anche dalla mancata previsione di un tunnel di sanificazione per le ambulanze del 118 e per gli operatori sanitari. Tutto questo evidenzia ancor di più l’incapacità della direzione generale dell’Asp di Agrigento di gestione della pandemia . Tunnel di sanificazione installati presso l’ospedale di Sciacca e Agrigento e mai entrati in funzione .Il Covid Hospital di Ribera doveva aprire i battenti nel mese di Ottobre ma dopo ritardi e falsi annunci i primi 16 posti di degenza ordinaria Covid sono stati attivati soltanto nei primi giorni di Aprile. Si rimane ancora in attesa degli ulteriori 24 posti di degenza ordinaria covid, dei 10 posti di terapia intensiva e sub intensiva.
Sono intervenuto più volte denunciando un sistema che non regge ed è sotto stress . Ospedali saturi .Non ci sono posti letto liberi considerando pazienti covid e pazienti con altre patologie. Un disastro annunciato . Da mesi -aggiunge Pullara- denuncio ciò che accade all’Asp di Agrigento ed è impensabile continuare a mantenere questo stato di cose con l’annuncio di notizie sempre più disattese. Pazienti trattati come pacchi postali e trasferiti da un ospedale all’altro. Bisogna fare scelte secondo protocolli.
Tutta questa situazione -conclude Pullara- è frutto di una cattiva gestione e di una programmazione che evidenzia criticità e ritardi.”