Giornate Fai 2020. Cosa ho visto ad Aragona
Si è conclusa ieri la seconda della prime due giornate FAI d’autunno 2020 (edizione dedicata alla fondatrice e presidente onoraria Giulia Maria Crespi) e non sono state abbastanza per visitare tutti i tesori culturali e artistici che arricchiscono la nostra provincia. Per fortuna, eccezionalmente per questo anno, sono stati riproposti altri due appuntamenti con la cultura: sabato 24 e domenica 25 ottobre. I visitatori potranno aderire all’evento iscrivendosi direttamente sul posto e sostenere la fondazione con una donazione libera dal valore minimo di 3€. Sono cinque le perle selezionate nel nostro territorio, che è possibile conoscere grazie a visite guidate da giovani volontari preparati e disponibili:
- Aragona, Museo Diocesano Chiesa Madre e Cripta Madonna del Rosario.
- Aragona, Chiesa di Santa Maria della Provvidenza e Cristo Nero.
- Aragona, Atelier casa dell’artista.
- Agrigento, Biblioteca Lucchesiana.
- Agrigento, Casa Museo dei Padri Liguorini.
Ho personalmente visitato i siti aragonesi e con enorme sorpresa durante tutta la visita pensavo tra me e me: ‘’ E chi se l’aspettava’’. Perle culturali preziose, risalenti al 1700- 1800 nascoste tra gli oggetti esposti all’interno del museo Diocesano, la cui storia radica nel comune di Aragona. Testimonianza visibile del legame tra la nobile famiglia Naselli e la nascita del nostro paese è la costruzione della Chiesa Madre, primo luogo di culto edificato ad Aragona, che ospita la tomba del suo stesso fondatore, Baldassare Naselli. La Chiesa Madre, o per meglio dire la Chiesa dedicata alla Madonna dei Tre Magi, ospita inoltre numerosissime statue e tele antichissime, come l’Adorazione dei Magi del 1607 (esposta appena si entra sulla destra) attribuita alla scuola manierista dello Zoppo di Ganci e che secondo l’occhio esperto o critico, vedete un po’ voi, di qualche visitatore, la tecnica utilizzata ricorda le tele del maestro Leonardo Da Vinci. Guardare per credere!. Conclusa la visita alla Chiesa Madre, si continua il percorso con la visita alla Cripta Madonna del Rosario. Tra dipinti del soffitto, preziose argenterie e un momento di commozione che ci pervade non appena ci troviamo davanti le statue di San Paolo e San Pietro usate nella domenica di Pasqua. Nelle vetrine centrali sono esposti i pezzi più rilevanti della vita artistica del comprensorio urbano legato alla Chiesa, tra cui il Reliquiario a pendente che contiene all’interno un frammento della Sacra Sindone. Si prosegue con la visita all’atelier, casa dell’artista di Salvatore Bellanca, autore di dipinti ispirati all’espressionismo astratto. La mostra, divisa su due piani, ci da la costante sensazione di trovarci in un labirinto le cui parenti sono tempestate di colori vivaci.
La visita ai siti aragonesi si conclude con la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza e del Cristo Nero. La chiesa ospita un organo positivo a trasmissione meccanica, legato ad un manuale con ottava corta ed è l’organo più antico presente ad Aragona. L’opera più importante è senza dubbio il particolare crocifisso ligneo, chiamato comunemente ‘’il Cristo Nero’’, opera di uno scultore ignoto. La particolarità dell’opera è la rappresentazione di un Cristo ancora vivo, esalante gli ultimi respiri e non già morto, come viene rappresentato comunemente nei crocefissi.
Consiglio caldamente di approfittare del secondo weekend per andare a visitare questi gioielli culturali di cui molto spesso si sconosce il valore artistico, oltre che l’esistenza. Il tutto in totale sicurezza. E che non si dica che: ‘’Ad Aragona un c’è chiffari’’.