La manifestazione culturale è stata presentata e coordinata dalla giornalista Margherita Trupiano. Vi hanno preso parte: il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, il presidente Parco Archeologico Valle dei Templi, Bernardo Campo, il direttore Parco Archeologico Valle dei Templi, Giuseppe Parello, l’assessore alla Cultura Gabriella Battaglia, l’avvocato Giovanni Tesè, lo scrittore Salvatore Indelicato, lo storico Gerlando Cilona.
Nel corso dell’evento le poetesse Giuseppina Mira, Caterina Gullo Meloni, Liliana Arrigo, Daniela Ilardi hanno dedicato i loro versi alle donne, in sincronia con la festa dell’8 marzo. Hanno letto brani dell’opera di Paolo Cilona: Stella Camilleri, Maria Fantauzzo, Daniela Ilardi, Maria Giuseppina Terrasi.
È stato evidenziato da Giuseppe Parello che il libro di Paolo Cilona si inserisce nella splendida cornice della Sagra del Mandorlo, che ha come precipua finalità la comunicazione tra i popoli, essendo Agrigento il simbolo della pace nel mondo. Giovanni Tesè ha affermato che “La Festa del Mandorlo fiorito” è stata organizzata per la prima volta a Naro e aveva carattere locale; poi col trasferimento, per volontà del conte Stefano Gaetani, ad Agrigento, ha assunto una fisionomia internazionale e prosegue dichiarando che i Naritani sono orgogliosi di aver dato i natali alla Festa del Mandorlo, infatti, il folklore, oltre a rappresentare le tradizioni, gli usi, i costumi dei popoli del mondo, la musica senza confini è anche e soprattutto fonte di sviluppo economico, cultura, bellezza, gioia di vivere, fraternità.
È stata la volta di Salvatore Indelicato che ha definito Paolo Cilona un figlio della nostra terra che vuole mettere in risalto l’identità e ci riesce con passione e professionalità ammirevoli. Gerlando Cilona ha rilevato che, da testimone attento e con lucidità di analisi, l’Autore riporta in vita fatti ed azioni che sicuramente sarebbero caduti nella dimenticanza e sconosciuti alle generazioni future e anche ai contemporanei.
Il sottotitolo della copertina indica con evidenza che Paolo Cilona vuole togliere “dall’ombre” scene reali e verità che narra ora con bonaria ironia, ora con il sorriso, raccontandole tra il serio e il faceto. Tra i sentieri impregnati da odori mentastri, in mezzo al verde blando di forzuti ulivi saraceni e ad una folta distesa di alberi di mandorlo colorati di bianco-rosato, sotto le colonne doriche e di fronte al Mare Nostrum prendeva vita una festa paesana che sarebbe diventata un richiamo nazionale e internazionale nel settore delle feste popolari. Indi, l’Autore ha illustrato il suo libro con grandissimo entusiasmo ed encomiabile chiarezza, asserendo che la storia del passato va ricercata anche negli aneddoti, che la rendono ricca di vitalità. Non sono solo i personaggi maggiori a dare visibilità alla storia ma anche i personaggi minori. Egli ha fatto comprendere che dietro ogni nome c’è una storia autentica, vera, piena di insegnamenti e che abbiamo bisogno della memoria per ricondurci indietro negli anni e rendere omaggio alla tradizione. Occorre, quindi, spargere i semi della Memoria e coltivarli per far crescere dentro di noi una coscienza storica, Parole che testimoniano il bisogno di ripristinare i valori genuini della vita. Il numeroso e qualificato pubblico ha apprezzato e applaudito moltissimo la manifestazione culturale. Il patrocinio è stato dell’Ente Parco Organizzatore della Festa del Mandorlo.