I lavoratori forestali dell’antincendio protestano contro l’Irf di Agrigento
Le OO.SS. Flai CGIL, Uila Uil e Fai Cisl di Agrigento, esprimono rammarico e rabbia per la decisione presa dall’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Agrigento, che in un momento così difficile dal punto di vista sanitario, sociale ed economico che sta attraversando il nostro Paese, a maggior ragione la nostra Regione e soprattutto le categorie più deboli ( I FORESTALI DELL’ANTINCENDIO È DAL MESE DI OTTOBRE CHE NON LAVORANO), sta notificando a molti di essi, che avevano promosso azione giudiziaria nei confronti dell’assessorato Territorio e Ambiente per il recupero del 40% degli arretrati contrattuali da corrispondere per effetto del recepimento del CCNL dei lavoratori forestali 2006-2009 in attuazione del Protocollo di intesa del 14 Maggio 2009” che ancora non erano stati erogati, la richiesta di restituzione delle somme relative agli arretrati
erogati ma non più dovuti a seguito delle sentenze emesse in merito, in virtù di una Pronuncia della Cassazione che sostiene che il contrasto tra contratti collettivi di diverso ambito territoriale “deve essere risolto non già in base al criterio della gerarchia, nè in base al criterio temporale, ma secondo il principio di autonomia”. In sostanza quindi il CCNL in ambito regionale non si può imporre in maniera imperativa ma deve essere recepito mediante delibera di Giunta.
Ne deriva che il pagamento degli arretrati contrattuali previsti dal succitato Protocollo con decorrenza dal 1 luglio 2009 fino al 2011 da erogarsi in tre rate (25% luglio 2009, 35% entro il 2010 e il 40% entro il 2011), mancando il recepimento necessario da parte della Giunta del CCNL, come
previsto dalla l.r. n 14 /2006, sarebbe stato effettuato, contrariamente a quanto ritenuto anche sulla base dei precedenti e diversi orientamenti giurisprudenziali, in carenza di definizione dell’efficacia dell’atto propedeutico (CCNL). Non emergerebbe quindi nella vicenda un “non diritto” dei lavoratori”, quanto piuttosto un legittimo interesse depotenziato a fronte di un mancato completamento della fase finale dell’iter approvativo e di una evidente legittima aspettativa in relazione allo stipulato e coerentemente
finanziato, protocollo d’intesa.
Nel 2017 si è cercato una soluzione attraverso la sottoscrizione di un nuovo C.I.R.L., inserendo una
sorta di “sanatoria” che avrebbe evitato ai lavoratori di dovere restituire le somme relative agli arretrati.
L’ipotesi, di cui sopra, non è stata ratificata dalla Giunta regionale dell’epoca e, al subentro della nuova compagine governativa regionale, è ripartito il tavolo della contrattazione che ha stralciato l’articolo relativo agli arretrati contrattuali.
La Provincia di Agrigento si sta dimostrando celerissima nel richiedere queste somme che vanno da 700 a 1.300 euro a più di 100 lavoratori che avevano instaurato un azione giudiziaria, dando piena esecutività alle sentenze emesse dai Tribunali di Agrigento e Sciacca creando disagi alle famiglie che in questo momento storico non riescono a far fronte neanche alle spese indispensabili.
Riteniamo inoltre, che questo possa essere un primo passo, per poi notificare, al resto dei lavoratori che non hanno avviato l’azione giudiziaria, la richiesta di restituzione delle somme percepite in base al Protocollo d’intesa del 2009, in quando, non crediamo che la sentenza di Cassazione possa essere bypassata in base all’adire o meno dell’azione giudiziaria, solo un intervento normativo può sanare la situazione.
Crediamo quindi, che ci sia la necessità di affrontare la vicenda in maniera seria e risolutiva da parte del Governo Regionale, ma chiediamo sin d’ora un incontro urgente con l’Assessore al Territorio e Ambiente On. Totò Cordaro al fine di un suo immediato intervento che possa
innanzitutto bloccare le richieste di restituzione ai lavoratori coinvolti, in attesa di un chiarimento da parte del Governo Regionale.