Il Bilancio del 2018 dell’Arma dei Carabinieri di Agrigento.
Il 2018 si chiude con un bilancio particolarmente positivo per i Carabinieri di Agrigento. La grande mole di servizi preventivi, costituiti principalmente da pattuglie, in divisa e in borghese, ha prodotto ottimi risultati sul piano preventivo, con una generalizzata flessione dei reati più allarmanti. Incrementati di oltre il 20%, con un trend di ulteriore crescita, gli arresti rispetto al 2017. Importanti obiettivi sono stati conseguiti, in particolare, in occasione dei più gravi fatti di sangue. Infatti, in tutti e 4 gli omicidi avvenuti nella provincia, per cui hanno investigato i Carabinieri, i responsabili sono stati scoperti, finendo dietro le sbarre.
Segnali importanti sono stati dati anche, nel periodo estivo, sul versante del commercio abusivo, con il recupero della fruibilità, da parte degli agrigentini e dei turisti, della passeggiata sul litorale di San Leone. Ma anche, recentemente, su quello della lotta all’abbandono incontrollato per strada dei rifiuti. Insomma i Carabinieri hanno fatto la loro parte per il conseguimento di importanti traguardi, quale quello emerso, per esempio, per il Capoluogo di Provincia, sotto il profilo della sicurezza, del guadagno di dieci posizioni nella particolare classifica stilata, a novembre scorso, a livello nazionale.
Le migliaia di pattuglie dei Carabinieri disseminate da est a ovest e da nord a sud della provincia, nei centri cittadini, nelle periferie, come nei più sperduti angoli del territorio, hanno accompagnato, di giorno e di notte, la vita di tutte le comunità. Da Licata a Sciacca, passando per il Capoluogo di Provincia, ma anche a Canicattì e a Cammarata, come nei più piccoli centri, i Carabinieri hanno assicurato la loro presenza, intervenendo nelle situazioni più gravi e drammatiche, ma anche solo per un consiglio o per un conforto.
Ancora è vivo nella memoria il ricordo degli oltre 500 interventi effettuati dai Carabinieri di Agrigento in occasione dell’alluvione del 3 novembre scorso, in cui decine di persone sono state salvate dal generoso intervento di oltre 200 militari.
I risultati di questi sforzi, nei settori più disparati, non si sono fatti attendere.
Infatti, oltre ad una sensibile flessione dei reati più inquietanti, quali le rapine e gli atti incendiari, risalta particolarmente un incremento di circa il 23% degli arresti effettuati nel 2018, rispetto all’anno passato, la maggior parte dei quali in flagranza di reato; altre volte a seguito di complesse indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo o dalle Procure della Repubblica di Agrigento e Sciacca (AG).
Si tratta di risultati conseguiti dai Carabinieri durante gli innumerevoli servizi di controllo del territorio, svolti di giorno e di notte, talvolta anche con l’ausilio delle unità antiterrorismo, note come SOS (Squadre Operative di Supporto), con quasi 140mila ore di pattuglie e perlustrazioni svolte dall’inizio dell’anno, che hanno portato al controllo di oltre 60000 soggetti e di quasi 40000 veicoli. Ma anche, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, alla riduzione in provincia delle estorsioni, al ridimensionamento del 19% delle rapine e del 14% degli atti incendiari.
Oltre ad un grande impegno nel settore dei reati contro la pubblica amministrazione, che vedono l’Arma in prima linea in importanti ed attuali indagini, ingenti risorse sono state investite nella lotta alla criminalità organizzata e nell’aggressione dei suoi patrimoni illecitamente accumulati.
Ancora, lotta alla corruzione. Contrasto dell’odioso fenomeno della violenza sulle donne, spesso anticamera di veri e propri femminicidi. Monitoraggio dei flussi migratori nell’ottica, da un lato, di fornire solidale assistenza nei confronti dei richiedenti asilo in fuga dai loro Paesi, dall’altro di contrastare, nell’ambito del sistema di sicurezza antiterrorismo nazionale, le condotte criminali di soggetti senza scrupoli che si arricchiscono favorendo il fenomeno delle traversate clandestine. Tutela della proprietà privata, con il contrasto, su un piano preventivo e repressivo, dei reati predatori. Tutela dell’ambiente e della salute pubblica in tutte le sue forme. Sicurezza sui luoghi di lavoro ed aggressione al fenomeno del caporalato. Infine, lotta senza quartiere allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono questi ed altri i molteplici fronti in cui sono stati quotidianamente impegnati i Carabinieri, con al loro fianco, quando necessario, gli specialisti del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, del Nucleo Ispettorato del Lavoro, del Nucleo Operativo Ecologico e, da ultimo, dei Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura. Per ognuno di essi, può essere fatto un telegrafico, ma significativo riferimento ai risultati conseguiti.
Una particolare menzione merita infatti l’attività di contrasto di tipo patrimoniale che ha colpito al cuore il funzionamento delle organizzazioni criminali, ostacolandone le fonti di finanziamento. Nell’ambito della nota Operazione “Montagna”, il 22 gennaio 2018, i Carabinieri del Reparto Operativo hanno decapitato i vertici di tre mandamenti mafiosi e di 16 famiglie ad essi collegate. Nella circostanza, sono scattati i sigilli a carico di alcune società riconducibili a cosa nostra, per un valore di oltre un milione di euro e sono stati sequestrati ben 537 mila euro in contanti rinvenuti durante il blitz. Alla vasta operazione, ha fatto poi seguito lo scioglimento, per infiltrazioni mafiose, di uno dei Comuni interessati dalle indagini.
Numerose sono state poi le armi da fuoco, anche da guerra, nella verosimile disponibilità della criminalità organizzata, tolte dalla strada a seguito di mirate perquisizioni, per poi essere distrutte.
Ininterrotta è stata inoltre, come detto, l’opera di soccorso in mare e a terra ai numerosi migranti sbarcati sulle nostre coste o sulle isole pelagie. Ma altresì puntuale è stato l’arresto, in diverse operazioni, avviate sotto la direzione delle Procure della Repubblica di Agrigento e Sciacca, di scafisti e favoreggiatori dell’immigrazione clandestina.
Ma incessante è stata anche l’attività preventiva e repressiva sviluppata in profondità in tutta la provincia (e ad Agrigento in particolare), per contrastare, con ripetuti blitz, spesso ad alto rischio per l’incolumità dei militari, l’allarmante fenomeno dello spaccio, a giovanissimi (spesso 16enni!), di droghe di varia natura, quali hashish e marijuana, ma anche cocaina ed eroina. Oltre 150 gli spacciatori arrestati in provincia, nelle principali piazze della movida, come nelle aree più periferiche e abbandonate, con immensi quantitativi di droga sequestrati. Di assoluto rilievo, solo per fare un esempio, il sequestro, in un solo colpo, di una mega piantagione di marijuana a Campobello di Licata, con la distruzione di oltre 30 tonnellate di stupefacente.
All’Arma non è sfuggito però nemmeno l’odioso fenomeno dei reati predatori in abitazione o delle rapine presso negozi e tabaccherie, con ripetuti arresti, anche recenti, nei principali centri della provincia, ma soprattutto a Canicattì e Licata, di malviventi acciuffati poco dopo i colpi messi a segno con la refurtiva nelle tasche. Viva è ancora la memoria, per fare alcuni esempi, della fulminea indagine della Stazione di Naro che ha portato all’individuazione dell’autore della rapina ai danni di un povero 86enne colpito con un pugno al volto, con inaudita violenza, sull’uscio di casa. O la repentina attività investigativa che ha portato la Stazione di Cattolica Eraclea sulle tracce di due ricettatori, con il recupero di gioielli e denaro per oltre 100 mila euro, sottratti da numerose abitazioni della zona, subito restituiti ai legittimi proprietari.
Infine, per concludere questo bilancio operativo, non si può non citare la continua attività di monitoraggio di ogni forma di inquinamento ambientale ad opera dei carabinieri di Agrigento e dei colleghi del Nucleo Operativo Ecologico e del Centro Anticrimine Natura. È recente la notizia del maxi controllo ambientale che ha interessato, con telecamere disseminate ovunque, l’intera provincia ed Agrigento in particolare, con il sequestro di cumuli di rifiuti e discariche abusive e con sanzioni da 600 euro per ogni abbandono illecito di rifiuti, per un ammontare totale di oltre 210 mila euro complessive di sanzioni recapitate a casa delle persone immortalate dalle telecamere a gettare rifiuti per strada.
O le oltre 50 attività di ristorazione oggetto di provvedimenti sanzionatori per circa 200 mila euro, per inadeguatezza dei requisiti minimi sanitari, con il sequestro di oltre cinque tonnellate di alimenti mal conservati, da parte del NAS e del Centro Anticrimine Natura. Come anche, serrati sono stati i controlli alle sale giochi con decine di slot machine sequestrate e centinaia di migliaia di euro di sanzioni elevate ai gestori irregolari.
In tutto questo, ai Carabinieri non è sfuggita la consueta attenzione al mondo giovanile, con oltre 6 mila studenti incontrati in tutta la provincia nel corso degli innumerevoli ed interessanti momenti di riflessione tenuti dai Capitani di Agrigento, Sciacca, Licata, Cammarata e Canicattì sui temi più cari ai ragazzi. Si è discusso infatti di Bullismo, Cyberbullismo, droga, guida sicura, violenza di genere, ludopatia e rispetto dell’ambiente.