D’altro canto, sottolinea Confcommercio Sicilia, il raffronto è tra i 25 miliardi messi sul tavolo dal nostro Governo nazionale contro i 500 della Germania. Questa non è Europa. Ne usciremo impoveriti pesantemente. Il tema, secondo noi, resta il differenziale tra noi e gli altri paesi. E in queste situazioni emerge con chiarezza.
Cominciamo con il dire, però, che, al centro di tutto, oggi, deve esserci la lotta e il sostegno al sistema sanitario nazionale per fronteggiare il virus. Parallelamente, occorre mettere in moto tutte le azioni necessarie affinché il sistema produttivo sia pronto per la ripresa.
Quello che ci aspettavamo doveva essere un piano straordinario illimitato per risollevare il sistema economico italiano, dopo la forzata chiusura e relativa contrazione del sistema imprenditoriale.
Siamo ancora in attesa, insomma, che il Governo nazionale metta in campo uno strumento idoneo, un po’ come quello attuato da Mario Draghi, profondendo la massima disponibilità sul territorio italiano, così come sta facendo il governo tedesco per aiutare le imprese tedesche e i problemi di cassa dovuti all’epidemia di coronavirus. Confcommercio Sicilia, poi, analizza, voce per voce, le varie misure introdotte.
A cominciare dalla sospensione dei versamenti