Agrigento, Comuni, Cronaca

“Il figlio del mafioso rimasto orfano quando aveva nove anni non può subire condizionamenti”: il CGA annulla informativa antimafia prefettizia interdittiva

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Tar 0517:00 – La società M.srl  con sede in Agrigento aveva stipulato con la società A. spa – affidataria dei lavori di completamento del parcheggio pubblico sito in Agrigento, Piazzale Rosselli- un contratto di subappalto per l’esecuzione della lavorazioni relative alle carpenterie strutturali; ma la Prefettura di Agrigento, ritenendo sussistente a carico della società M. srl elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa emetteva un’informativa interdittiva . Conseguentemente l’Amministrazione Comunale di Agrigento, preso atto del suddetto provvedimento interdittivo, disponeva la rescissione del rapposto contrattuale. La società M. ha allora proposto un ricorso giurisdizionale, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Lucia Alfieri, contro la Prefettura di Agrigento- Ufficio territoriale del Governo, e contro il Comune di Agrigento, per l’annullamento, previa sospensione, sia dell’informativa interdittiva resa dalla Prefettura di Agrigento, sia della determina dirigenziale con cui il Comune di Agrigento ha disposto di recedere dal rapporto contrattuale . Si è costituita in giudizio la Prefettura di Agrigento, con il patrocinio dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione dell’istanza cautelare. Già in sede cautelare il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana , ritenendo fondate le censure formulate dagli avvocati Rubino e Alfieri, aveva sospeso la revoca dell’affidamento della gara d’appalto, così consentendo interinalmente la prosecuzione dei rapporti contrattuali e subcontrattuali relativi all’appalto dei lavori di completamento del parcheggio . Da ultimo, esaminando il merito della controversia, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, Presidente il Dr. Raffaele Maria De Lipsis, relatore il Consigliere Ermanno De Francisco,condividendo i motivi di ricorso formulati dagli avvocati Rubino e Alfieri  ha annullato i provvedimenti impugnati. In particolare il CGA ha motivato la sentenza di accoglimento disattendendo il quadro indiziario prospettato dalle forze dell’ordine; segnatamento sottolineando che il titolare dell’Impresa M., sig. G.M., era stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale oltre dieci anni fa, ma il relativo decreto era stato riformato dalla Corte d’Appello di Palermo, e pertanto un provvedimento giudiziario riformato nei successivi gradi di giudizio non può tenersi in considerazione, neppure da parte del Prefetto in sede di informativa antimafia. Ed ancora , con riferimento allo stretto legame di parentela del titolare dell’impresa M.  con un mafioso (il fratello C.M.) ucciso nel 2003 a seguito di omicidio di chiaro stampo mafioso, ed alla nomina del nipote, figlio del fratello ucciso, quale direttore tecnico di altra società , la C. srl, facente capo ad altro fratello dell’ucciso, a sua volta  destinataria di un’altra informativa interdittiva, il CGA  ha sottolineato che all’epoca dell’omicidio di stampo mafioso del fratello del ricorrente il nipote del ricorrente rimasto orfano “aveva appena nove anni, e perciò non poteva essere condizionato”. Per effetto della pronunzia resa dal Consiglio di Giustizia Amministrativa rivivono i rapporti contrattuali e subcontrattuali relativi all’appalto dei lavori di completamento del parcheggio pubblico sito in Piazzale Rosselli ad Agrigento che potrà pertanto essere ultimato.

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