Tra questi, l’obbligo di mascherina nei luoghi al chiuso, evitare gli assembramenti, l’igienizzare le mani all’ingresso dei luoghi di culto, lo “stop” al segno di pace durante la messa ma anche all’uso dell’acquasantiera e l’utilizzo delle mascherine anche durante la consegna dell’Ostia. Nelle manifestazioni esterne della pietà popolare proprie del giorno di Pasqua si evitino corse, salti e movimenti che risulterebbero rischiosi e poco prudenti al fine del contenimento dei contagi.
Per quanto riguarda i riti, l’invito è di attenersi alle indicazioni Cei: in particolare bisogna esortare i fedeli a tornare alla celebrazione “in presenza” delle messe. Per i riti specifici della Settimana Santa, diverse le prescrizioni: per la Domenica delle Palme evitare lo scambio di rami d’ulivo; il Giovedì Santo, indossare la mascherina e igienizzare le mani durante la lavanda dei piedi, eccetera.
Anche le acquasantiere resteranno vuote, mentre lo scambio della pace continuerà ad avvenire senza la stretta di mano. La diocesi consiglia in alternativa di “incrociare lo sguardo e/o accennare un inchino”. Per la domenica delle Palme, dopo due anni di sospensione, si potrà organizzare la processione degli ulivi, percorrendo le vie pubbliche. Ma i fedeli dovranno comunque indossare la mascherina. La celebrazione della Passione, il Venerdì santo, si svolgerà in tutte le sue parti. Ma il bacio del crocefisso durante l’adorazione della Croce non sarà consentito. “La situazione – scrive in una lettera l’arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano – sollecita tutti a un senso di responsabilità e rispetto di attenzioni e comportamenti per limitare la diffusione del virus.