Il T.A.R. del Lazio commissaria il Ministero dell’Interno
Il sig. M. R., con il patrocinio dell’avv. Girolamo Rubino, proponeva un ricorso giurisdizionale innanzi al T.A.R. Lazio contro il Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – avverso il provvedimento con cui era stato giudicato non idoneo all’assunzione nei Vigili del Fuoco per un presunto “deficit dell’acutezza visiva naturale”
In ragione delle certificazioni sanitarie prodotte dall’avv. Rubino ed attestati la sussistenza in capo al proprio assistito del requisito afferente il visus minimo prescritto per l’arruolamento nei Vigili del Fuoco, il T.A.R. del Lazio disponeva una verificazione, in contraddittorio tra le parti, incaricando di ciò il Ministero della Difesa, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – Centro Nazionale Selezione Reclutamento.
A seguito degli accertamenti sanitari effettuati veniva accertata la fondatezza delle censure mosse dall’avv. Rubino in ordine al possesso dei requisiti di idoneità previsti per l’arruolamento nel Corpo dei Vigili del Fuoco in capo all’aspirante Vigile del Fuoco.
Conseguentemente, il T.A.R. del Lazio, con sentenza succintamente motivata, accoglieva il ricorso proposto, condannando altresì il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese giudiziali.
Non essendo stata data integrale esecuzione alla sentenza, il sig. M.R., assistito dall’avv. Rubino, si vedeva costretto a proporre un ulteriore ricorso innanzi al T.A.R. del Lazio per l’esecuzione del giudicato; Il T.A.R. accoglieva anche il nuovo ricorso, dichiarando l’obbligo dell’intimato Ministero dell’Interno di dare integrale esecuzione, in favore della parte ricorrente, alla sentenza, nominando per il caso di ulteriore inottemperanza Commissario ad acta il Prefetto di Roma e condannando nuovamente lo stesso Ministero al pagamento delle spese giudiziali.
Pertanto, per effetto dell’accoglimento dei ricorsi proposti dall’avv. Girolamo Rubino il giovane aspirante Vigile del Fuoco è stato assunto, mentre il Ministero dell’Interno, risultato soccombente, corrisponderà le spese giudiziali.