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Il TAR condanna l’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura

16:06 – La sig.ra B.A. di 48 anni aveva presentato una richiesta di accesso all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura , cd. AGEA ,per estrarre copia di tutti gli atti dispositivi compiuti dal defunto genitore in favore dei fratelli al fine di valutare l’eventuale lesione dei propri diritti successori. Ma l’Agenzia opponeva un diniego sulla scorta della necessita’ di acquisire il consenso degli altri eredi e che comunque la situazione rappresentata afferiva a rapporti di natura privatistica. La signora ha allora proposto un ricorso davanti al Tar del Lazio, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Valentina Blunda, per ottenere un ordine di esibizione in relazione agli atti richiesti. In particolare gli avvocati Rubino e Blunda hanno censurato il diniego impugnato sotto il profilo della violazione del diritto di difesa, che prevale sull’esigenza di riservatezza ogni qual volta l’accesso venga in rilevo per la cura degli interessi del richiedente, citando numerosi precedenti giurisprudenziali favorevoli alle tesi della ricorrente. Si e’ costituita in giudizio l’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura, rappresentata e difesa dall’Avvocatura Generale dello Stato, per chiedere il rigetto del ricorso. Il Tar del Lazio, Sezione Seconda Ter, Presidente la Dr.ssa Maddalena Filippi, Relatore il Dr. Salvatore Gatto Costantino, condividendo le tesi difensive degli avvocati Rubino e Blunda, ha accolto il ricorso, ordinando all’Agenzia l’esibizione degli atti richiesti entro trenta giorni, e condannando quest’ultima anche al pagamento delle spese di giudizio, liquidate in euro mille, oltre accessori come per legge. Pertanto, per effetto della sentenza resa dal Tar del Lazio la richiedente l’accesso potra’ valutare l’eventale lesione dei suoi diritti successori mentre l’Agenzia dovra’ pagare le spese di giudizio.

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