“Fingere di chiudere gli occhi per non vedere, non serve assolutamente a nulla ammesso che si possa legittimamente fare”. Così Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia, con riferimento alla polemica sollevata sui temi dell’immigrazione da alcuni governatori di regioni del Nord. A chi annuncia di volersi rinchiudere nel “proprio fortino sotto il campanile”, la Cisl Sicilia ricorda “la compostezza e la civiltà delle popolazioni dell’Isola a cominciare da quelle di Lampedusa e Pozzallo dove Cgil Cisl e Uil, quest’anno, hanno voluto celebrare il Primo Maggio nel segno dell’accoglienza e della solidarietà“. Per il segretario della Cisl Sicilia semmai, sul piano nazionale, va ripensato il meccanismo della cittadinanza perché “i figli di migranti che nascono, studiano, lavorano e pagano le tasse in Italia, vanno considerati cittadini italiani a tutti gli effetti”.
Sul tema, a pronunciare un duro giudizio anche Annamaria Furlan,leader nazionale Cisl, per la quale “i governatori del Nord stanno assolutamente sbagliando”. Si tratta, commenta Furlan, “di uomini e donne che fuggono dalla morte e dalla guerra, quindi assolutamente sbagliato da parte dei governatori questo modo di fare, che tra l’altro non risponde alla crisi”.
Per Liliana Ocmin, responsabile del dipartimento Immigrati della Cisl, “il grave problema dell’emergenza immigrazione non si risolve alzando muri ma affrontando la situazione con grande senso di responsabilità”. “La posizione di alcuni governatori del Nord è inconcepibile e sbagliata – incalza l’esponente cislina – e rappresenta solo una provocazione al governo. Invece, è giunto il momento di reclamare dall’Europa maggiore condivisione e solidarietà. Come Cisl siamo sempre più convinti della necessità di superare subito il Regolamento di Dublino per dare respiro ai territori più esposti e permettere la ripartizione, da parte di ciascuno dei 28 paesi dell’Unione, dei rifugiati che continuano ad arrivare in Italia”.