Il museo, i cui oggetti sono disposti sui due piani dell’edificio, si compone di due principali macroaree: il piano inferiore coincide con il settore dedicato all’agricoltura e all’apicultura ed ospita i principali attrezzi dei contadini dell’epoca, il piano superiore è teatro degli ambienti domestici di allora (camera da letto, cucina ecc…) e comprende anche diversi pezzi di artigianato. Il fiore all’occhiello del Museo della Civiltà Contadina montallegrese è senza dubbio il carretto siciliano , di tipo palermitano, acquistato dai componenti della famiglia Briuccia e risalente al 1933. Il carretto in questione reca sulle sponde delle scene tratte da “l’Assedio di Firenze”, romanzo risorgimentale di Francesco Domenico Guerrazzi, ispirato all’assalto delle truppe di Carlo V contro la Repubblica di Firenze.
A ricoprire un ruolo fondamentale nel corso della cerimonia di inaugurazione del museo è stata la memoria storica del piccolo paese dell’agrigentino. Non a caso , sia il Dirigente Scolastico che il sindaco Caterina Scalia e il provveditore agli studi di Agrigento Raffaele Zarbo, in occasione dei loro interventi, hanno sottolineato il peso delle radici storiche della popolazione e , di conseguenza , della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio culturale contadino. Principale scopo del museo, infatti, è quello di far scoprire ai visitatori il meraviglioso mondo della tradizione e delle origini, troppo spesso sottovalutato e dimenticato. In questo modo può capitare, alla vista di una roncola o di un crivello, di essere catapultati nelle vigne e nei campi della Sicilia dei primi secoli del Novecento o di essere completamenterapiti dal calore familiare e dall’attenzione per le faccende domestiche che saltano all’occhio visitando gli ambienti domestici.
di Giuseppe Fileccia