“Io leggo perché…” il titolo dell’appuntamento realizzato dall’associazione “Per la città che vorrei” con il partner Cirs (Comitato italiano reinserimento sociale), durante cui è previsto l’intervento di Roberto Cafiso, direttore del dipartimento di Salute mentale dell’Asp di Siracusa.
Ma all’evento, moderato da Sergio Pillitteri, presidente dell’associazione “Per la città che vorrei”, interverranno tante realtà tra cui il Centro antiviolenza Nesea di Augusta, gli istituti comprensivi Chindemi e Vittorini e gli istituti superiori Fermi e Insolera di Siracusa e, ancora, un gruppo di giovani di Noto che seguono il corso Benessere dell’ente “Elaborando” e che presenteranno un elaborato sull’educazione alla bellezza.
Come spiega Sergio Pillitteri, quello di domani rappresenta “un grande lavoro d’insieme per una grande giornata improntata ai valori e ai principi educativi sulle orme dell’indimenticato e indimenticabile Pino Pennisi”.
Spiega Salvatore Lo Bianco, direttore generale del Cirs: “Il Cirs, nella sua mission, non è solo impegno per dare un futuro professionale ai ragazzi ma anche per rendere migliore l’inserimento sociale dei nostri giovani attraverso processi di socializzazione e aggregazione costante. E il Festival dell’Educazione ne rappresenta un modello di eccellenza, perciò la nostra scuola ha voluto contribuire con un progetto sulla legalità, tema per noi fondamentale, se poi dedicato a Giovanni Falcone ancor di più. Ringrazio i docenti Pillitteri, Cocciolo e D’alpa per l’impegno profuso, cosi come mi congratulo con i nostri ragazzi per la dedizione nello svolgere le attività”.
Aggiunge Adele Allegra, direttrice didattica regionale del Cirs: “Il Cirs lavora giorno per giorno con lo scopo di formare non solo bravi professionisti ma anche coscienze libere, sentinelle del pensiero e della libertà. Un lavoro, il nostro, volto a proteggere gli ideali della legalità, dell’onestà e della nitidezza. I nostri ragazzi hanno il diritto di conoscere, il sapere rende forti e liberi e ci aiuta a tessere le trame della nostra memoria storica e personale. Con immenso piacere abbiamo aderito al Festival dell’Educazione che dà ai ragazzi la possibilità di far emergere il loro pensiero, le loro emozioni e le loro riflessioni su un tema spigoloso e doloroso”.
Conclude Sergio Pillitteri: “Confidiamo nel successo della manifestazione che, mi auguro, sia un esempio di buona vita nella società di oggi”.