Verso il recupero l’ ”ecomostro” all’interno del porticciolo di Sferracavallo. La struttura abbandonata e transennata, che doveva servire da avamposto della capitaneria di porto (centro di soccorso aereo a mare) ma mai entrata in funzione, è stata inserita nella proposta del piano triennale delle opere pubbliche del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, che dovrà avere l’ok da Roma.
La notizia arriva dal Provveditorato per le opere pubbliche a cui si era rivolto il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle per capire quale fosse il destino di questo rudere, in parte crollato e che mette a rischio l’incolumità delle persone che si trovano nei paraggi. Stessa domanda era stata fatta al governo, tramite una interrogazione parlamentare diretta all’assessore al Territorio ed Ambiente, a cui si chiedeva quali provvedimenti il governo intendesse adottare “per restituire ai luoghi la loro naturale bellezza e consentire la libera fruizione di una bellissima baia a ridosso di una riserva naturale dal forte e riconosciuto richiamo turistico”.
“Ci auguriamo – dice la deputata del M5S all’Ars Claudia La Rocca, prima firmataria dell’atto – che questa storia abbia un lieto fine dopo tanti anni, sia per la tutela del nostro paesaggio, sia per la sicurezza degli abitanti del luogo”.
Per sollecitare la soluzione del problema, La Rocca aveva anche incontrato l’ammiraglio della Capitaneria.
La struttura non sarebbe mai entrata in funzione a causa di un errore di progettazione che l’ha collocata troppo vicina al mare.