La Polizia Penitenziaria della Casa circondariale di Agrigento il 17 Febbraio scendono in piazza
Nota: Questo comunicato non è un articolo prodotto dalla Redazione di “TV SICILIA 24”, ma una nota stampa esterna di cui pubblichiamo integralmente.
LA POLIZIA PENITENZIARIA DELLA CASA CIRCONDARIALE DI AGRIGENTO DICE BASTA NON SI ACCONTENTA PIU’ DELLE BELLE PAROLE PRETENDE I FATTI CRITICITA’ CASA CIRCONDARIALE AGRIGENTO COMUNICAZIONE INTERRUZIONE TRATTATIVE STATO AGITAZIONE MANIFESTAZIONE PROTESTA AGRIGENTO INNANZI LA CASA CIRCONDARIALE DALLE ORE 10 ALLE ORE 14.00 E INNANZI LA PREFETTURA DALLE ORE 15.30 ALLE ORE 18.30.
LA POLIZIA PENITENZIARIA DI AGRIGENTO NON ACCETTA PIU’ IL PRENDI TEMPO NEL PERDERE TEMPO SENZA ALCUNA RISOLUZIONE NEL TEMPO DA PARTE DELLA DIREZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI AGRIGENTO ALLA POLIZIA PENITENZIARIA DI AGRIGENTO NON BASTANO LE BELLE PAROLE PRONUNCIATE AL PROVVEDITORATO DURANTE LA CONVOCAZIONE AVVENUTA L’08.01.2020 FRA IL DIRIGENTE GENERALE E I VERTICI DELLA CASA CIRCONDARIALE BASTA PAROLE VOGLIAMO I FATTI
L’INTERVENTO DEL PROVVEDITORE NON DA GARANZIA PER LA RISOLUZIONE DELLE PROBLEMATICHE DELL’ISTITUTO PENITENZIARIO DI AGRIGENTO
Il monitoraggio da parte del Dirigente Generale dell’amministrazione penitenziaria Regione Sicilia non è servito a nulla !!!
Nonostante l’avvenuta convocazione fra il Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria Sicilia dottoressa CALANDRINO e i vertici della casa circondariale di Agrigento direttore dottor PAPPALARDO e comandante dottor LO FARO “per fare il punto della situazione e valutare le eventuali iniziative da assumere al riguardo ;
Nonostante la sensibilizzazione fatta dalla succitata Superiore Autorità dell’Amministrazione Penitenziaria Regionale al Direttore e Comandante del Reparto a porre particolare attenzione allo stato di disagio e di difficoltà in cui attualmente versa il personale di Polizia Penitenziaria dell’istituto avendo cura di supportarlo nel fronteggiare i momenti di difficoltà specie in presenza di eventi critici; nonostante l’assicurazione all’aumento delle conferenze di servizio per ascoltare e sostenere il personale e, nel contempo, motivarlo ad affrontare con serenità il proprio lavoro all’interno dell’Istituto, in data 31.01.2020 in occasione dell’incontro, (sollecitato da queste OO.SS ), hanno dovuto constatare che il tutto si è racchiuso in promesse non mantenute e accordi concordati non messi in esecuzione con la sola consolazione delle BELLE PAROLE sovra esposte in sede Provveditoriale.
Gli appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria di Agrigento hanno necessità di concretezza a loro non serve solo essere “ ascoltati “ e sostenuti con la teoria, a loro necessita la pratica e il sostegno di fatto.
La serenità lavorativa all’interno dell’istituto penitenziario si garantisce con la risoluzione delle più semplici problematiche che, nonostante ripetutamente rappresentate con vertenze e verbalmente, a tutt’oggi risultano insolute.
Basti pensare che, nonostante la segnalazione di necessità impellente di acquisto cordless (a garanzia della sicurezza dell’istituto penitenziario ) e indispensabili
per la tutela dell’incolumità fisica dell’utenza durante eventi critici quali (
impiccagione e autolesioni ) e non perché di minore importanza, l’eventuale malore che può accusare un appartenente al Corpo della polizia penitenziaria durante l’espletamento del servizio da solo dentro i reparti detentivi, abbiamo appreso che la Direzione è ancora alla ricerca della procedura di apertura di fondi.
Con estremo rammarico e delusione sin dall’inizio del confronto fra le parti v’è stata l’indifferenza e la superficialità della parte pubblica.
Il perché della manifestazione ;
Notevole lo è sempre stato il disagio e la tensione con cui lavorano gli agenti di polizia penitenziaria presso la casa circondariale di Agrigento; un solo agente di polizia penitenziaria si trova a dover vigilare anche 100 detenuti .
I poliziotti addetti alla vigilanza dei reparti e quelli di vigilanza sul muro di cinta conosciute come “sentinelle” costretti a soggiornare in ambienti insalubri, privi talvolta di corrente elettrica e servizi igienici a norma.
L’insufficiente organico stabilito dalla legge Madia(*) porta il personale a effettuare turni massacranti, il riposo giornaliero una chimera quello settimanale un utopia e gli accordi nazionali, regionali e locali raggiunti in tema di lavoro e benessere dei lavoratori semplice carta straccia.
Ad aggravare la pesantissima condizione lavorativa dei poliziotti del Petrusa il dovere gestire senza alcuna formazione specifica, dopo la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, i criminali folli che continuano a delinquere anche dentro le galere aggredendo i poliziotti insomma , una vera ecatombe. Situazione critica anche sotto l’aspetto strutturale. Forse l’unico penitenziario in Italia, quello del Petrusa, dove i riscaldamenti non funzionano e le camere detentive sono prive di doccia e l’illuminazione all’interno delle camere è comandata manualmente ancora dall’operatore della Polizia penitenziaria, rendono di fatto questa una realtà da terzo mondo.
A farne le spese, gli unici, i poliziotti, che prestano servizio all’interno dei reparti.
E’ una vera e propria guerra , spesso silente , i cittadini ne vengono a conoscenza quando i media puntano i riflettori su fatti di cronaca di particolare rilevanza.
In una situazione come quella appena descritta ci si aspetta da parte dei vertici dell’Amministrazione maggiore attenzione rispetto alle rivendicazioni da parte sindacale nell’interesse dei poliziotti in servizio e invece l’unica risposta seguire con particolare attenzione gli sviluppi del caso Agrigento.
Ulteriore Motivazioni
• Mancato pagamento missioni e bonus Fesi 2018
• Mancato acquisto cordless strumento indispensabile a tutela utenza detentiva
• Mancata presentazione di nuovo progetto organizzativo
• Indifferenza da parte dei vertici della locale Casa Circondariale
• Le segreterie provinciali nell’incontro del 31.01.2020 auspicavano che la parte pubblica si presentasse al confronto con risposte risolutive almeno su qualche punto di quelli segnalati e articolati in data 05.12.2019 e ribaditi il 12.12.2019, invece l’amministrazione locale già dalla premessa introduttiva dava l’intuizione del “ NULLA “.
• Mancato benessere del personale
Nostro malgrado abbiamo dovuto constatare per l’ennesima volta che per la casa circondariale di Agrigento oramai il suo destino è segnato , di conseguenza il personale di polizia penitenziaria e indirettamente l’utenza detentiva abbandonati a loro stessi.
Se l’intervento del Provveditore (massimo organo dell’amministrazione penitenziaria) non è bastevole alla risoluzione delle problematiche e lo stesso non risulterebbe essere il garante verso il personale di polizia penitenziaria, a quali Santi in Paradiso dovremmo rivolgerci e a chi dovremmo invocare le nostre vertenze o preghiere perché si risolvano i problemi della casa circondariale di Agrigento soprattutto quello del personale di polizia penitenziaria?
Per i motivi su esposti il 17 febbraio scenderemo in piazza per protestare e gridare tutto il nostro sdegno contro i vertici dell’Amministrazione Centrale, regionale e Locale chiederemo d’incontrare Sua Eccelenza il Prefetto di Agrigento.