“Non è accettabile che l’isola di Lampedusa paghi le conseguenze di un servizio di trasposto marittimo inefficiente, gestito in maniera inadeguata e il più delle volte con mezzi non idonei, tanto che attualmente la nave da Porto Empedocle non parte. Lo dice Giovanni Panepinto, a proposito degli ennesimi problemi conseguenti alla privatizzazione della Siremar che gestisce il servizio di collegamento con l’isola.
“Lampedusa è al centro di un’emergenza umanitaria senza precedenti – sottolinea il parlamentare PD – ma non può e non deve dimenticare la sua vocazione turistica. Bloccare i collegamenti con la terraferma a causa della carenza di mezzi o dell’impiego di navi di fatto prive di autorizzazioni, tanto da non poter effettuare il servizio, come è accaduto di recente nel caso della ‘Pietro Novelli’ che ha assicurato il collegamento solo grazie ad un’ordinanza del prefetto, può creare danni irreversibili all’economia ed alla tutela ambientale dell’isola. Sarebbe interessante sapere – continua Panepinto come funziona una privatizzazione che alla Regione costa 55 milioni di euro ma che di fatto non garantisce la continuità del servizio con gravi conseguenze per un’isola già costretta a fronteggiare l’emergenza immigrati. Assistiamo, insomma, – conclude Panepinto – all’ennesimo ‘smacco’ nei confronti delle isole minori da parte di una compagnia di navigazione che con disservizi e ritardi danneggia l’economia mettendo in ginocchio le attività commerciali e turistiche danneggiando cittadini che a causa della propria posizione geografica, risultano svantaggiati rispetto a coloro i quali vivono nel resto della Sicilia”.
LA REDAZIONE