“Ho ascoltato le ragioni dei lavoratori del mondo dello spettacolo, categoria poco tutelata nel nostro Paese. L’INPS – spiega Moscatt – gli chiede il pagamento di contributi non dovuti che ad oggi rischiano di trasformarsi in cartelle esattoriali”.
Il più delle volte il lavoro degli artisti non gode di rapporti contrattuali continuativi, dunque saltuari. Circostanza per la quale l’ENPALS prevedeva l’obbligo del versamento dei contributi in capo ai committenti anche per i lavoratori autonomi. Alle richieste dell’INPS sono seguite le reazioni dei lavoratori, molti dei quali non hanno ancora visto accolto un ricorso recentemente esperito.
“Con l’atto di sindacato ispettivo faremo lustro sulla vicenda, auspicando che il Ministero chiarisca celermente le posizioni contributive dei lavoratori dello spettacolo. Per questo mese programmeremo degli incontri con la categoria coinvolta e fissato, sul tema in questione, una conferenza stampa a Montecitorio”, conclude Moscatt.