Secondo l’accusa, Luca Gramazio avrebbe partecipato all’associazione mafiosa “in qualità di esponente della parte politica che interagiva, secondo uno schema tripartito, con la componente imprenditoriale e quella propriamente criminale”. In particolare, sfruttando la sua carica politica all’interno del consiglio comunale e, poi, regionale, e “la conseguente capacità di influenza nell’ambiente istituzionale, poneva in essere – sostengono gli inquirenti – condotte strumentali al conseguimento degli scopi del sodalizio” capeggiato da Massimo Carminati. Quello che emerge dall’inchiesta, sottolineano gli investigatori, è dunque “la diffusa attività di condizionamento” attuata dall’associazione mafiosa: tutto ciò grazie alla “rete di rapporti e al ramificato sistema tangentizio intessuti dal gruppo mafioso” con il coinvolgimento di “pubblici amministratori e pubblici ufficiali”.
Il blitz dei carabinieri è scattato all’alba nelle province di Roma, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Catania ed Enna. Nell’ordinanza di custodia cautelare, emessa su richiesta della procura distrettuale antimafia di Roma, vengono ipotizzati a vario titolo i reati di associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori ed altro. Contestualmente agli arresti, sono in corso perquisizioni a carico di altre 21 persone indagate per gli stessi reati.
I provvedimenti riguardano gli sviluppi delle indagini condotte dal Ros nei confronti di “Mafia Capitale”, il gruppo mafioso riconducibile a Massimo Carminati, ora in carcere. I 44 arresti di oggi scaturiscono dalla prosecuzione delle indagini avviate nel 2012 dal Ros e dalla procura di Roma che il 2 dicembre scorso avevano consentito di disarticolare l’organizzazione mafiosa capeggiata da Massimo Carminati. In quella occasione vennero arrestate 37 persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio ed altri reati, con l’aggravante delle modalità mafiose e per essere l’associazione armata.
Secondo gli investigatori, gli accertamenti successivi a quella tornata di arresti hanno confermato “l’esistenza di una struttura mafiosa operante nella Capitale, cerniera tra ambiti criminali ed esponenti degli ambienti politici, amministrativi ed imprenditoriali locali”.
In particolare le indagini hanno documentato quello che gli inquirenti definiscono un “ramificato sistema corruttivo finalizzato a favorire un cartello d’imprese, non solo riconducibili al sodalizio, interessato alla gestione dei centri di accoglienza e ai consistenti finanziamenti pubblici connessi ai flussi migratori”.
Salvini: ‘Ecco chi guadagna, stop sbarchi e appalti’
“Mafia Capitale, altri 44 arresti per il business degli immigrati. Fermare subito le partenze e gli sbarchi, bloccare subito tutti gli appalti! Altro che buoni, accoglienti e solidali… sono ladri! Renzi e Alfano spargono clandestini negli alberghi di mezza Italia, capito chi ci guadagna?”. Così su Fb il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini.
ANSA