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Manovra ARS, niente ristori per i Comuni danneggiati dalle estrazioni di gas.

Governo senza visione e interessato solo alle norme spot”


Nel collegato alla finanziaria varato mercoledì dall’Ars non ha trovato spazio un mio emendamento che destinava parte delle royalties, provenienti dalle estrazioni di gas a mare, ai Comuni costieri su cui ricadono gli effetti negativi di queste operazioni. È stata persa un’occasione importante per dare risposte concrete ai territori siciliani. Evidentemente questo esecutivo è più interessato alle norme spot, prive di una visione d’insieme, che ai reali benefici per Sicilia”.
Lo afferma il deputato M5S all’Ars, Angelo Cambiano.
“Se si pensa – dice Cambiano – che per il progetto estrattivo Argo-Cassiopea è prevista l’estrazione di 10 miliardi di metri cubi di gas, è facile intuire, che ai Comuni interessati sarebbero andate cifre notevoli, valutabili nell’ordine di 15, 16 milioni di euro l’anno.

L’attuale assetto normativo, invece, prevede che  il gettito derivante dall’applicazione dell’aliquota sulla produzione di idrocarburi gassosi sia ripartita fra lo Stato e la regione adiacente al giacimento, senza lasciare spazio per ristori ai Comuni interessati dalle operazioni estrattive, lacuna che il mio emendamento prevedeva di colmare”.

Eppure –sostiene il deputato Cinquestelle – il presidente Schifani ci aveva illuso. All’atto del proprio insediamento, infatti, citando il progetto Argo-Cassiopea aveva assicurato di voler tributare la giusta attenzione alle esigenze delle marinerie siciliane coinvolte, loro malgrado, nel progetto estrattivo, così come agli interessi della nostra regione. Io avevo subito suggerito di ripensare al meccanismo delle royalties che i colossi energetici devono per legge riconoscere allo stato centrale ed alle regioni quando operano interventi di questo tipo, proponendo che una parte di esse venissero riconosciute, in chiave compensativa, ai territori interessati alle operazioni estrattive. Cosa che ho messo nero su bianco nel mio emendamento”.

E non è tutto. Sempre sul fronte royalties, la Sicilia perde tantissimi soldi per non saper far sentire abbastanza la sua voce a Roma

Fa specie rilevare – afferma Cambiano – come il Governo regionale, che non perde occasione per sbandierare la propria corsia preferenziale politica con Roma,  non sia stato in grado di ottenere una norma nazionale simile a quella ottenuta dalla Regione Basilicata, che si è vista riconoscere l’intero pagamento delle royalties normativamente previste per lo Stato centrale. E dire che ci vorrebbe poco, basterebbe fare inserire anche le regioni a statuto speciale accanto a quelle a statuto ordinario contemplate dall’articolo 7 della Legge 140 del 1999 che dice che a queste regioni è destinata oltre all’aliquota loro spettante anche quella destinata allo Stato. Anche questa è una falla da turare e noi faremo di tutto per turarla”.

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