Martedì alle 10,00. Il Giuramento del Presidente della Repubblica
14:03 – Martedì mattina alle 10:00, il Segretario Generale della Camera dei deputati accompagnerà, Sergio Mattarella, a Montecitorio, mentre la campana del Palazzo della Camera dei Deputati rintocca fino all’arrivo del Presidente della Repubblica. Qui il Presidente giura fedeltà alla Costituzione della Repubblica, dopo di che, come da tradizione, 21 colpi di cannone a salve, sparati dal Gianicolo, saluteranno il neo-presidente. Dopo il giuramento il presidente pronuncia il discorso di insediamento dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune con l’aggiunta dei delegati regionali. Il Presidente della Camera invita il neo Presidente a giurare secondo l’articolo 91 della Costituzione Italiana, con la seguente formula:
« Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione »
Questa formula può essere pronunciata o direttamente dal neo-presidente o dal Presidente della Camera a cui risponde il giurante con la formula: “Giuro!”
All’inizio della seduta i presidenti di Senato e Camera e il neo-presidente eletto siedono insieme nella postazione propria del Presidente della Camera. Il presidente di Montecitorio, come presidente, secondo la Costituzione, del Parlamento in seduta comune siede al centro, mentre il Presidente del Senato è alla sua sinistra e il neo-presidente alla sua destra. Dopo però che il Presidente della Repubblica ha giurato, questi si scambia di posto con il Presidente della Camera, per leggere il suo primo discorso alle Camere ed alla Nazione tutta.
Al termine del giuramento il nuovo Presidente si reca a rendere omaggio all’Altare della Patria, dove il Sindaco di Roma gli porge il saluto della Capitale.
Di seguito, a bordo di una Lancia Flaminia convertibile 335 scortata dal Corpo dei Corazzieri e in compagnia del Presidente del Consiglio in carica, il Capo dello Stato sfila per le vie di Roma verso il Quirinale. La cerimonia si conclude con un nuovo discorso dinanzi alle più alte autorità civili e militari della Repubblica, con il commiato del Presidente emerito della Repubblica, e con la consegna da parte di quest’ultimo al nuovo Presidente delle insegne di Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’OMRI.