Mauro Miccichè dopo una lunga e positiva esperienza sulla panchina del Casteltermini lascia la squadra del presidente Salvino Sanvito per allenare la formazione Beretti dell’Akragas, squadra della sua città. Una scelta fatta con il cuore in mano, per certi versi molto sofferta, ma a cui professionalmente non poteva rinunciare. Per il giovane tecnico agrigentino una occasione molto importante, che potrebbe rappresentare un trampolino di lancio per la sua carriera. Allenare una squadra, che parteciperà ad un campionato nazionale lo metterà a confronto con ben altre realtà calcistiche e sarà motivo di crescita umana e professionale.
Abbiamo incontrato il neo tecnico della Beretti biancazzurra per una intervista a 360° su quello che è stato il passato, il presente e anche sull’imminente futuro. << Se da un lato sono dispiaciuto per avere lasciato una piazza come Casteltermini, che mi ha regalato molte soddisfazioni – dice Miccichè – dall’altro sono molto contento per essere stato chiamato dai responsabili del settore giovanile dell’Akragas per un incarico molto importante e prestigioso, come è quello di allenare la Beretti. Un ringraziamento particolare va al presidente del Casteltermini Salvino Sanvito, che mi ha dato la possibilità di potere dimostrare il mio valore di allenatore >>. Mister Miccichè, il Casteltermini ti aveva confermato anche per la prossima stagione. << Di questo ne sono onorato, questo significa che il mio lavoro nel tempo è stato molto apprezzato, ma onestamente non potevo rinunciare alla proposta dell’Akragas. Auguro al Casteltermini, con tutto il cuore, le migliori fortune – prosegue Miccichè – questo gruppo di ragazzi va confermato in blocco e sono sicuro, che grazie alla sua grande esperienza, il presidente Sanvito sceglierà una guida tecnica all’altezza della situazione >>. Della nuova avventura con l’Akragas cosa ne pensi. << Come si dice in gergo, sarà un mondo tutto da scoprire – conclude il giovane tecnico – un campionato che non conosciamo e che cercheremo di onorare al meglio facendo la giusta esperienza e cercando di non sfigurare al cospetto di altri settori giovanili molto più esperti del nostro >>.
di Tonino Butera