La presenza di Confindustria Sicilia nella giunta crocettiana – continua Cosentino – si pone in piena continuità, e più forte di prima, con il governo di Raffaele Lombardo caduto per i suoi rapporti con la mafia. Un dominio costruito su una diffusa rete di potere, agito in nome di una presunta verginità antimafiosa, sulla quale giurano il sindaco Bianco in sintonia con Ivan Lo Bello, Confindustria nazionale e La Lega delle cooperative isolana, forze che non possono dare lezioni di legalità e trasparenza.
E’ necessario – conclude Cosentino – che Montante lasci gli incarichi pubblici che riveste, in primis nell’Agenzia beni confiscati, o che gli vengano revocati, pena il dubbio di complicità politiche a più alti livelli. Che il lavoro della magistratura faccia piena chiarezza sulla vera natura delle relazioni tra Montante, Confindustria Sicilia e il governo della falsa rivoluzione crocettiana.