NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE: Grande festa di San Martino alla Don Bosco
Miriam Di Rosa
Oggi si celebra la festa di San Martino, vescovo di Tours, proverbiale per la sua umiltà e carità, testimone di Misericordia verso il prossimo, vivido esempio in questo speciale anno Giubilare. La figura di San Martino ha ispirato numerose e affascinanti poesie, feste popolari e leggende, come la cosiddetta “estate di San Martino”, alcuni giorni di tepore e sole radioso che irrompono a sopresa nel clima autunnale. La leggenda narra che Martino, figlio di un ufficiale dell’esercito romano, a causa di un’ordinanza dell’epoca divenne soldato e, trovandosi in una grigia giornata d’autunno con i suoi soldati, incontrò un povero mendicante infreddolito. D’impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Miracolosamente il freddo si affievolì e comparve il sole: fu quella la prima estate di San Martino. Tradizionalmente in questi giorni vengono aperte le botti per l’assaggio del vino novello, che di solito viene abbinato alle prime castagne, da qui il motto “a San Martino ogni mosto diventa vino!”. Questa tradizione viene celebrata anche nella omonima poesia di Giosuè Carducci che dipinge con dovizia di particolari il clima di questa celebrazione. Questa data, simbolicamente associata alla maturazione del vino nuovo è per l’Istituto Don Bosco, diretto con passione dalla Dott.ssa Giuseppina Cartella, una grandiosa occasione di ritrovo e di festeggiamenti dedicati alle migliori tradizioni agroalimentari del nostro territorio. Grazie alla straordinaria e attiva collaborazione delle famiglie, anche quest’anno si è dato vita ad un evento a dir poco sorprendente, dedicato a San Martino. All’esterno della scuola, già dalle prime ore del mattino, genitori solerti e dinamici, hanno allestito con notevole cura, creatività ed estro scenografico, un copioso banchetto con i prodotti della terra, per condividere allegramente i colori, i sapori e i profumi dell’autunno. Il noto proverbio, “A San Martino s’ammazza lu porcu e si vivi lu vinu”, ci ricorda che in questa ricorrenza le famiglie siciliane macellavano il maiale per farne prosciutti, salami e salsicce e si brinda stappando il vino novello, ecco perché nel ricco bouffet oltre a “pani cunzatu”, caldarroste, noci, melagrane, confetture, cotognate, fichi secchi, dolci e panini di San Martino, anche un barbecue live e fragranti panini con la salsiccia. Una strepitosa festa di famiglia che ha riunito tutta la comunità scolastica in un meraviglioso evento di storia, cultura e spiritualità che, come direbbe Carducci, rallegra gli animi.