Prima di ieri, già oltre 35.000 siciliani, rientrati dal settentrione d’Italia, si sono registrati e sebbene molti di essi si sono dimostrati ligi alle prescrizioni, altri, come testimoniano le cronache degli ultimi giorni, che purtroppo sono successivamente risultati positvi ai test, hanno trasgredito all’obbligo di quarantena infettando chi con essi ha avuto contatti.
E’ innegabile che l’ingresso in Sicilia di altre migliaia di persone costituisca un aumento del rischio di diffusione del coronavirus e un potenziale sovraccarico delle strutture sanitarie dell’isola, e tutto questo con un Governo che fa poco o nulla per fare osservare i propri decreti, neppure di fronte agli indignati appelli del Presidente della Regione, Nello Musumeci, le cui grida di allarme sono rimaste inascoltate.
Chiediamo, per l’ennesima volta, al Presidente Conte ed al suo Governo di intervenire immediatamente e, soprattuto, ci appelliamo alla coscienza di queste persone, chiedendo loro di rispettare con scrupolo gli obblighi di quarantena a tutela della propria salute e di quella degli altri, e per non rendere vano il sacrificio quotidiano di chi, come medici, infermieri, operatori sanitari, forze dell’ordine e volontari, lotta in prima linea contro questo terribile nemico invisibile ed anche nella massima considerazione di milioni di siciliani che responsabilmente restano a casa per tentare di arrestare la catena di contagio”.