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Operazione Di Polizia Demaniale, E Repressione Dei Reati Ambientali Della Guardia Di Finanza Di Agrigento E Porto Empedocle

Continua l’operazione a salvaguardia delle coste agrigentine, nell’ambito della quale i Finanzieri della Compagnia di Agrigento e della Tenenza di Porto Empedocle, in data 07 agosto, hanno sottoposto a sequestro diverse aree demaniali e private, entro la fascia di rispetto di 30 metri dal demanio, occupate abusivamente con gazzebi in legno, platee in cemento, scale e discese a mare, lungo la fascia costiera da Porto Empedocle (AG) a Siculiana Marina (AG), attraversando anche la nota “Scala dei Turchi” di Realmonte (AG).

In particolare, al termine dell’attività di monitoraggio ed ispezione della costa, durata diversi mesi e portata avanti anche con l’ausilio delle unità navali, sono state individuate diverse opere sul pubblico demanio marittimo, realizzate abusivamente con evidenti danni per l’ambiente costiero.

Gli uomini della Guardia  di Finanza della Tenenza di Porto Empedocle, coordinati dalla Compagnia di Agrigento e dal sovraordinato Comando Provinciale, hanno attenzionato numerose opere che hanno comportato lo sbancamento della scogliera, la realizzazione di terrazzamenti in cemento, scalinate, discese a mare e punti d’ormeggio, il tutto asservito all’uso esclusivo di alcune residenze costiere.

Così come per scarichi presenti nella prossimità di tali strutture al fine di scongiurare eventuali sversamenti a mare che potrebbero causare danni all’ecosistema marino è stato affrontato il corretto trattamento dei relativi reflui.

Sono state così individuate quindici opere abusive e denunciate nr. 10 persone, oltre a 10 soggetti ignoti in corso di identificazione alle quali sono stati contestati i reati di occupazione abusiva di demanio marittimo, distruzione e deturpamento di bellezze naturali, realizzazione di opere edilizie in assenza di permesso di costruire in zone sottoposte a vincolo paesaggistico e ricadente in aree rientranti come Sito di Interesse Comunitario.

Le attività di indagine dirette dalla Procura della Repubblica di Agrigento, proseguiranno nell’individuazione di ulteriori responsabilità – propedeutiche anche alle procedure di ripristino dello stato dei luoghi .

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