“Ha creato non poca preoccupazione tra i cittadini di Sciacca e dell’hinterland la notizia dell’individuazione dell’ospedale di Castelvetrano come sede di una Stroke Unit in quanto, in occasione della recente convocazione del Comitato dei Sindaci ad Agrigento, da parte del dott. Santonocito, commissario straordinario dell’Asp, il sindaco di Sciacca, anche facendo proprie le valutazioni degli operatori sanitari e del comitato civico per la sanità, ha evidenziato la necessità e l’opportunità dell’istituzione della Stroke Unit presso l’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca classificato come Spoke. In quell’occasione è stato rappresentato che l’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca si caratterizza per una rete ben organizzata per l’infarto miocardico, per un reparto di neuroriabilitazione, per un servizio di radiologia con guardia attiva h24/7, per la recente istituzione di una U.O. semplice di neuroradiologia, per un collegamento informatico con la neurochirurgia dell’ospedale Civico e dell’ospedale Villa Sofia di Palermo. Sono state altresì evidenziate le difficoltà legate alla rete stradale che, ahimè, non assicurano in caso di ictus l’intervento salvavita entro le 4 ore e mezzo dall’insorgere dei sintomi per i pazienti di Sciacca e dell’hinterland.
“L’attivazione della Stroke Unit presso il reparto di neurologia del Giovanni Paolo II consentirebbe anche ai pazienti provenienti dai diversi comuni che afferiscono all’ospedale di Sciacca di sottoporsi a indagini diagnostiche di assoluta qualità e precisione, limitando gli spostamenti fuori provincia oltre che la somministrazione dei trattamenti più appropriati legati anche alla tempestività di arrivo in ospedale provvedendo in emergenza/urgenza all’inquadramento diagnostico, alla valutazione neurologica e clinica generale.
“Si chiede con forza, pertanto, che l’ospedale di Sciacca sia individuato come sede di una Stroke Unit dove si utilizzano sistemi di monitoraggio continuo di parametri vitali, trattamenti di rivascolarizzazione, percorsi di riabilitazione precoce e cure predefinite omogenee secondo protocolli diagnostico-terapeutici per il trattamento precoce con ictus acuto in modo da ridurre significativamente mortalità e disabilità legati alla malattia nonché un aggravio di costi sul Servizio Sanitario Nazionale”.