Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il dott. Pierluigi Maratta, presidente del Rotary club Agrigento, l’avv. Giovanna Craparo, assistente del Governatore, il dott. Fausto Assennato, membro dell’esecutivo del distretto Rotary 2110 Sicilia e Malta, il dott. Luigi Attanasio, coordinatore per gli assistenti del governatore Area Occidentale e il dott. Lillo Firetto, sindaco di Agrigento.
Qualificata e ricca l’eredità che raccoglie Seminerio, ricevendo in consegna il timone del club, prima affidato a Giorgia Contino, insignita del prestigioso riconoscimento rotariano della Paul Harrys Fellow. L’anno sociale appena trascorso, difatti, si è distinto nel territorio agrigentino per l’alto valore culturale e sociale delle iniziative di service intraprese e portate avanti dal club, tra le quali il progetto di sensibilizzazione sulla violenza contro le donne e la raccolta fondi, destinata al Centro
Anti-violenza agrigentino, in occasione di una piece teatrale sulla baronessa di Carini, messa in scena dagli stessi soci rotaractiani. Di grande risonanza anche il convegno sul tema “Linguaggio verbale e paraverbale” con l’intervento di accademici ed esperti; non è mancato il coinvolgimento delle scuole con il concorso artistico – letterario “Sulle spalle del Telamone” in onore dei 2600 anni di storia agrigentina, oltre un proficuo e ampio dialogo con le istituzioni cittadine, fino alla realizzazione dell’Abete natalizio ecosostenibile, presso Porta di Ponte.
L’emergenza Covid-19 non ha spento o illanguidito l’energico dinamismo della presidente Contino e del club da lei presieduto, che hanno fatto sentire marcatamente la presenza sul territorio con l’approvvigionamento delle derrate alimentari presso i centri di raccolta della Protezione Civile e la donazione di trecento uova di Pasqua ai bambini dei quartieri periferici della città. Il collare, così tanto prestigioso, ma altrettanto carico di responsabilità sociali nei riguardi del territorio, passa adesso a Giuseppe Seminerio che assume quale simbolo del suo anno la Kore greca, dea della fertilità e del rinnovamento, quale tributo alla grecità classica di Agrigento, onore al ruolo cardine della donna nella società civile ed espressione del filo conduttore del nuovo anno sociale, quest’ultimo imperniato sulla valorizzazione della cultura come fondamentale strumento di servizio volto alla rinascita del territorio, proprio come racconta il mito di Demetra e Kore, a cui Agrigento è dall’antichità legato.