Pesce d’ Aprile: Bocci e Foschi in un racconto d’amore unico
Teatro Pirandello stracolmo di commossi spettatori. Una storia reale che mette in scena un emozionante inno alla vita.
Dopo più di due anni di tour Cesare Bocci e Tiziana Foschi arrivano anche al Teatro Pirandello di Agrigento con “Pesce d’Aprile” il 23-24 gennaio. È un racconto di un amore che la malattia ha reso ancora più grande. È un inno alla vita fatta di imprese e ribaltamenti, è una lotta intrisa di coraggio e azione che renderebbe avvincente qualunque spettacolo teatrale. Non è nulla di fittizio, non è frutto di una feconda fantasia artistica. È tutto vero, è la storia reale e struggente, nuda e cruda di Cesare Bocci e Daniela Spada che hanno deciso di rendere nota la loro intima e straordinaria vicenda privata, prima attraverso un romanzo autobiografico, “Pesce d’Aprile”, e ora portandolo in scena con lo stesso titolo e con Cesare nei panni di se stesso e Tiziana Foschi, loro grande amica, che dà superbamente voce, corpo e anima a Daniela. Non hanno quindi dovuto inventarsi nulla ma hanno avuto l’ardore e l’ardire di mettere da parte la legittima ritrosia e riservatezza per condividere il loro personale calvario con un unico obiettivo: donare la loro propria esperienza come stimolo, incoraggiamento, consolazione per chiunque si trovi in una situazione di sofferenza. È stata la vita dunque a mettere in atto la creazione artistica e in principio ci fu quel “pesce d’aprile” del 2000, che però non fu affatto uno scherzo ma atroce verità, giorno in cui Daniela a una settimana dal parto della figlia Mia venne colpita da un ictus in seguito a un’ embolia polmonare. Venticinque giorni di coma e poi il buio. Tutto da rifare, relazioni da ricostruire, un corpo da rianimare. Da allora in poi 18 anni di passione intesa come dolore da vincere quotidianamente per riconquistare spiragli di libertà e autostima ma anche come amore mai incrinato, mai sottomesso dalla malattia. Lo spettacolo offre, per la prima volta, uno spaccato poliedrico e articolato sulla vita di una coppia investita all’improvviso da quella che inizialmente si presenta come una vera sciagura.
Allo spettatore nulla viene risparmiato: le toccanti fragilità, le inevitabili crisi, le inadeguatezza del sistema sanitario, le barriere architettoniche e culturali che penalizzano la vita di un disabile, persino il dubbio che accudire con cura e premura non sia frutto dell’amore ma di un bisogno egoistico. Non manca inoltre una vibrante ironia che pervade la scena, un mix di lacrime e risate. Grazie al coinvolgimento di ANFFAS ONLUS, associazione di famiglie con persone con disabilita’ intellettiva e relazionale, principale partner del progetto, Pesce d’Aprile si conferma un “Inno alla Vita” e un momento di riflessione necessario che il pubblico agrigentino ha molto apprezzato e sentito infatti alla fine quando le luci si sono accese il teatro era stracolmo e le persone con gli occhi lucidi non si fermavano ad applaudire tanto da travolgere i 2 protagonisti in una sommossa commozione. Prossimo appuntamento della stagione sabato 22 e domenica 23 febbraio 2020, con “Appunti di viaggio”. Biografia in musica, scritto, diretto e interpretato da Lina Sastri. Una grande attrice, una donna unica, si racconta sul palcoscenico, attraverso i ricordi, la sua voce e l’immensa presenza scenica. Un atto di generosa condivisione di un vissuto emozionante. Proiezioni e immagini della lunga carriera dell’artista si alternano a brani musicali e teatrali eseguiti dal vivo.
di Calogero Longo