Plauso della Flai Cgil per i 7 fermi per sfruttamento del lavoro agricolo
Un plauso alla magistratura e alle forze dell’ordine per l’operazione che ha portato a 7 fermi tra Agrigento, Campobello di Licata e Naro nei confronti dei componenti di una presunta organizzazione criminale che, secondo i reati ipotizzati, faceva arrivare lavoratori dell’Est per sfruttarli nelle campagne, viene dalla Flai Cgil Sicilia e di Agrigento. “Da un lato – dicono Tonino Russo, segretario generale della Flai regionale e Giuseppe Di Franco, segretario della Flai di Agrigento- c’è la conferma che la legge 199 del 2016, per il contrasto al caporalato, sta dando i suoi frutti sul fronte della repressione. Dall’altro però c’è la consapevolezza che il fenomeno è vivo e vegeto perché gli strumenti preventivi previsti dalla norma di fatto non decollano”. I due esponenti sindacali chiedono dunque “l’immediata istituzione di un tavolo presso la regione siciliana per affrontare il tema della piena attuazione della legge contro il caporalato, che prevede strumenti utili appunto per la prevenzione dello sfruttamento del lavoro in agricoltura”. La Flai chiede, in particolare, che “si istituisca la rete territoriale del lavoro agricolo di qualità, dando visibilità e valore alle aziende sane, che subiscono peraltro la concorrenza sleale di quelle che operano al di fuori della legalità”. Russo e Di Franco sottolineano inoltre “la necessità del collocamento pubblico in agricoltura e di una gestione pubblica dei trasporti destinati ai lavoratori, in accordo eventualmente con gli enti bilaterali”. “I due sindacalisti” rivendicano l’apertura di tavoli di confronto in tutte le Prefetture della Regione per monitorare la corretta applicazione delle norme di contrasto allo sfruttamento del lavoro. Si tratta infatti di fenomeni di gravità inaudita che peraltro incidono negativamente oltre che sui diritti i chi lavora sul corretto sviluppo del settore agricolo”.