Un suono che – dicono i parroci aragonesi – “viene fatto nel pieno rispetto delle leggi dello Stato e del buon senso per il bene delle persone”.
Noi, a prescindere dal caso concreto, parlando in generale, ricordiamo che il suono delle campane collegato a funzioni liturgiche, nel rispetto delle norme, è perfettamente legittimo. Si dice solo che deve avere un livello sonoro tale da non superare la “normale tollerabilità” non diversamente da quello prodotto da qualsiasi altro strumento sonoro, ma non è modificabile a piacimento.
Non solo ! sarebbe illegittimo un provvedimento amministrativo che volesse limitare il suono delle campane, specie se in riferimento al loro uso di annuncio delle celebrazioni religiose in ore diurne.
La giustizia amministrativa leggiamo che più di una volta, ha respinto le lamentele di qualche singolo reclamante, con la motivazione ovvia che “non erano stati superati i limiti della ragionevolezza, con riferimento alla sensibilità soggettiva dei tanti singoli interessati che non avevano aderito alla protesta”.
Ed, in genere, in tanti Comuni – come è ben chiaro – il campanile della chiesa si trova quasi sempre, in pieno centro abitato, e costituisce punto di riferimento della popolazione, in favore della quale ha sempre avuto e continua ad avere una funzione pratica di coesione religiosa e sociale.
Il caso di Aragona in cui – come riferito – si parla di alcuni, che nel caso pare proprio che voglia però invece significare si tratti solo di un tale – se non è dovuto al particolare momento di psicologia pandemica, o di tentativo di distrazione da altri problemi più gravi, appare veramente singolare.
Lo steso parroco Butera parlando di “falsità” che coinvolgerebbe tutto il racconto del “tale”, riferisce addirittura che se qualche protesta al plurale gli è arrivata, è avvenuto solo quando le cosiddette campane o meglio – (come è in verità per essere precisi) – la melodia dolce del canto non si è fatta sentire. Cosa che ogni tanto è avvenuto o per improvvisa interruzione dell’energia elettrica, o per un occasionale disguido tecnico del congegno elettronico.
Anche il Sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino, a cui sicuramente non mancano i problemi, – da quello che apprendiamo – è stato interessato al caso. Ma non pare che abbia rilevato nulla. Sicuramente non l’urgenza di intervenire. Ha comunque saggiamente pensato di interessare la Regione, competente del settore, perché con i suoi tecnici valuti l’intensità dei decibel sonori che devono essere secondo la normativa.
La stessa Curia Agrigentina che da sempre ha seguito e segue la programmazione pastorale, anche da quando (circa un ventennio fa !) la Parrocchia in questione si è dotata di questa nuova apparecchiatura elettronica, nessuna lamentela ha raccolto e mai nulla ha avuto mai da eccepire.