Questo libro rappresenta un opera ideale per chi ancor oggi non ha ancora preso per mano la propria vita , degna di essere vissuta qualsiasi sia la posizione di “partenza ” che il destino si diverte a presentarci di tanto in tanto.
Uno dei concetti più significativi che l’autore esprime nel corso di questa autobiografia in cui l’amicizia la fa da padrone, è lo sport, il quale può essere interpretato come un primo gradino utile che può servire per cominciare ad abbattere le barriere sociali che al giorno d’oggi permeano e circondano la nostra società.
D’altronde, come dice l’autore stesso, in uno dei passaggi più significativi dell’opera s: “So che la disabilità può essere una cosa durissima da accettare (non sapete quante volte fra me e me abbia detto : “Perché è successo proprio a me ”), ma se c’è una cosa che ritengo positiva da questa “esperienza ” è che molti disabili spesso hanno tanto da offrire, molto più di quello che ad una prima occhiata può sembrare. Per cui, lanciando un appello a tutti coloro che leggeranno queste righe, io dico : non giudicate un libro dalla copertina e aiutate i ragazzi disabili a integrarsi con successo nella nostra società, perché essi sono senz’altro un valore aggiunto e non qualcosa da emarginare ancor prima di capire cosa essi siano in grado di fare “.
In conclusione, questo libro rappresenta un ottimo modo per far comprendere agli altri la storia di un ragazzo speciale, un ragazzo da cui tutti noi dovremmo prendere esempio per iniziare a costruire un mondo migliore.