Le indagini sulla banda di spietati pusher, coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento, avevano documentato l’esistenza di una violenta cellula straniera, dedita allo spaccio a cielo aperto nel pieno centro di Agrigento, con numerose cessioni di droga fatte anche a minori. Sei furono gli arresti il giorno del blitz, con l’accusa per tutti di “Detenzione e spaccio di droga”. Il dato inquietante che era emerso durante l’inchiesta, è che tra i 32 soggetti segnalati alla Prefettura per uso di sostanze stupefacenti, la gran parte era minorenne ed alcuni addirittura erano sedicenni. Inoltre, le telecamere dei Carabinieri avevano documentato momenti di brutale violenza, oltre ad una fiorente attività di spaccio davanti le scuole e vicino ai luoghi della movida. Infatti, in varie occasioni, erano stati filmati gli spacciatori mentre spaccavano bottiglie di vetro in testa ai giovani clienti. Durante il maxi blitz, un centinaio di Carabinieri, avvalendosi di unità cinofile, avevano setacciato minuziosamente alcuni immobili in stato di abbandono e rifugi di fortuna del centro storico di Agrigento ed in particolare di Piazzetta Ravanusella, all’interno dei quali spesso erano state nascoste le dosi di droga. Pochi giorni dopo l’operazione, gli immobili in questione sono stati messi in sicurezza dalla locale amministrazione comunale. Gli operai del comune, assistiti dai Carabinieri, hanno infatti bonificato le case disabitate che venivano utilizzate come “deposito” per occultare le dosi di droga, eliminando i potenziali nascondigli.