“Non sono contrario alle politiche ambientaliste, anche ad Aragona, nel nostro piccolo stiamo lavorando in questa direzione” – ha continuato Chiara – “ma è il modo di come l’ Unione Europea sta affrontando la questione che è sbagliata. Bisogna coniugare le politiche ambientali con l’ esigenza di non abbandonare a sé stessa un’intera categoria professionale, costretta a sopportare una tassazione non più compatibile con i costi di gestione aziendale. In questo senso è chiaro che va perseguito fermamente l’obiettivo di un futuro sostenibile per tutti nell’Unione europea, ma non si possono non condividere le preoccupazioni degli agricoltori per la sostenibilità delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni e per il futuro delle aree rurali. Il nostro agroalimentare è straordinario, dà da mangiare a migliaia di famiglia, non si può rischiare di buttare in mezzo la strada tante persone. Inoltre, bisogna salvaguardare i nostri paesaggi. La politica deve mettere al centro la persona, i cittadini devono partecipare alle scelte delle controversie. Non bisogna essere dei padri padroni”.