Questa sera, “Il Cacciatore 2” su raidue del magistrato agrigentino
Parte stasera, Mercoledì 19 febbraio, alle 21.20 su Rai 2, i nuovi episodi della seconda stagione de “Il cacciatore”, la fiction crime che prende ispirazione dal romanzo autobiografico del magistrato Alfonso Sabella denominato “Il cacciatore di mafiosi”. Sabella è un magistrato italiano, nato a Bivona da genitori avvocati e fratello maggiore del magistrato Marzia Sabella, conseguì la maturità classica presso il Liceo Ginnasio Statale Luigi Pirandello. Studiò giurisprudenza a Milano nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dopo aver vinto una borsa di studio per il Collegio Augustinianum. Iniziò la carriera come avvocato, poi entrò in magistratura nel 1989, anno in cui incontrò il procuratore aggiunto di Palermo Giovanni Falcone e decise di impegnarsi sul fronte antimafia. Lavorò alla procura di Termini Imerese fino al 1993, poi da quella data come Pubblico Ministero nella procura di Palermo guidata da Gian Carlo Caselli.
Nel 1999 viene distaccato al ministero di Giustizia come magistrato di collegamento con la commissione parlamentare Antimafia. Durante il G8 di Genova del luglio 2001 fu a capo del servizio ispettivo del DAP (Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria – Polizia Penitenziaria) del Ministero della giustizia e responsabile delle carceri provvisorie di Bolzaneto e San Giuliano, nelle quali ci furono gravi violazioni dei diritti umani che portarono alla tortura dei detenuti[3]. Successivamente a causa di contrasti con il direttore del DAP Giovanni Tinebra, Sabella fu rimosso dal suo incarico dal ministro della giustizia Roberto Castelli. Dal 2005 ha prestato servizio alla procura di Firenze ed è stato giudice al tribunale di Roma. Dal 2003 al 2006 è consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’affare Mitrokhin.
Nel 2008 Sabella pubblicò il suo libro, Cacciatore di mafiosi, in cui descrisse i retroscena delle indagini, dei pedinamenti e degli arresti di alcuni latitanti che condusse in prima persona. Nel 2018 dal libro viene tratta la fiction Il cacciatore trasmessa da Rai 2 ed interpretata da Francesco Montanari.
Nel gennaio 2014 viene nominato vice capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del ministero della giustizia. L’11 dicembre 2014 con lo scoppio del caso Mafia Capitale, il Sindaco di Roma Ignazio Marino nominò Sabella assessore alla Legalità e Trasparenza del Comune di Roma. Il 18 marzo 2015 il sindaco Marino assegnò a Sabella, anche la delega al litorale di Ostia, in seguito alle dimissioni del presidente del X Municipio Andrea Tassone, che pur motivandole per “la forte presenza della mafia sul litorale romano”, fu posto agli arresti domiciliari per i fatti relativi all’inchiesta Mondo di Mezzo di Mafia Capitale.
Il 30 ottobre 2015, Sabella si dimette da assessore, insieme ad altri, provocando la caduta della giunta Marino. In marzo 2016 riprende l’attività di magistrato presso il Tribunale di Napoli con le funzioni di giudice.
Protagonista è l’attore romano Francesco Montanari nei panni del pubblico ministero Saverio Barone, sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo. La regia è di Davide Marengo.
Gli eventi riprendono esattamente dal punto in cui è terminata la prima stagione. Il terrificante epilogo del sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo (sciolto nell’acido dai fratelli Brusca) trascina Barone in un limbo di profonda disperazione: un fallimento che diventa ossessione, un dolore lacerante e la consapevolezza di aver fallito danno inizio alla spietata guerra del cacciatore contro le pericolose “prede” di Cosa Nostra. E la preda numero uno, in questo secondo capitolo, è Giovanni Brusca (interpretato da Edoardo Pesce).
Una seconda stagione che arriva dopo il buon successo in Italia e all’estero della prima (dove si è aggiudicata anche un importante riconoscimento nella categoria Best Performer a CanneSeries), venduta in molti Paesi del mondo (dall’Europa fino ad arrivare in Africa e nell’America Latina). Gli sceneggiatori sono già al lavoro sul terzo capitolo ma, prima di ricevere l’approvazione della Rai, bisogna attendere gli ascolti di queste quattro nuove puntate.
Un lavoro innovativo e complesso dal punto di vista narrativo, per un crime italiano dal respiro internazionale che soddisfa appieno la voracità degli spettatori più esigenti; nel cast, oltre ai già citati Montanari e Pesce, troviamo anche Miriam Dalmazio, Francesco Foti, Roberto Citran, Alessio Praticò, Marco Rossetti, Francesca Inaudi e Gaetano Bruno.