Un’operazione di polizia tanto rapida quanto brillante quella che ha portato la Polizia di Stato di Licata a venire a capo di una rapina consumata poco prima, presso un bar del centro cittadino dove erano stati addirittura esplosi alcuni colpi di arma da fuoco.
In particolare, intorno alle ore 23.30 di domenica 06 u.s., giungeva segnalazione presso la Sala Operativa del Commissariato di una rapina in un noto bar.
Gli operatori della volante si recavano immediatamente sul posto, dove stranamente però trovavano tutto chiuso, addirittura la saracinesca del locale abbassata. Insospettitisi, si attivavano per cercare di verificare e ricostruire l’accaduto e i rapidi accertamenti effettuati nell’immediatezza dei fatti, consentivano di appurare come poco dopo le 23.00 di domenica sera, due individui di sesso maschile a volto scoperto, si introducevano all’interno del bar e dopo aver chiuso la saracinesca, minacciando il personale all’interno del bar e dopo aver staccato e sottratto l’hard disk del sistema di videosorveglianza interno, si impossessavano dell’incasso della serata e di una macchina cambia monete. Gli stessi tentavano, inoltre, di impossessarsi anche di una slot machine dopo aver esploso contro la stessa alcuni colpi di arma da fuoco, abbandonandola tuttavia all’esterno del bar, probabilmente perché timorosi di essere beccati.
Appresi i primi importanti elementi, gli operatori della volante congiuntamente agli investigatori della sezione Anticrimine del Commissariato, con estrema rapidità, rivelatasi poi decisiva, grazie alla profonda conoscenza del territorio e dei gruppi delinquenziali che operano nel licatese, giungevano presso l’abitazione del noto pregiudicato A.A. e, non appena giunti sul posto, udivano colpi di materiale ferroso provenienti da un magazzino sito all’interno del cortile della sua abitazione in questione.
Gli operatori dunque, fatto ingresso presso detta abitazione, trovavano ancora A.A. intento a armeggiare con il cambia monete nel tentativo di aprirlo a colpi di martellate e l’auto usata per il trasporto della refurtiva ancora con il motore caldo e con i sedili posteriori reclinati proprio al fine di consentire il trasporto dell’ingombrante apparecchiatura.
Il brillante risultato conseguito è stato anche favorito da un dispositivo satellitare istallato su una delle apparecchiature asportate, che ha permesso agli operatori di effettuare un vero e proprio pedinamento 2.0, fino a giungere a cogliere sul fatto uno degli autori del reato.
L’arrestato, su disposizione della competente A.G., che ha brillantemente coordinato le indagini, nella persona del Sost. Procuratore, Dott.ssa Cecilia BARAVELLI, veniva condotto presso la Casa Circondariale “Di Lorenzo” di Agrigento.
A seguito dell’udienza di convalida svoltasi in data odierna, il G.I.P. del Tribunale di Agrigento convalidava l’arresto disponendo la misura cautelare della custodia cautelare in carcere.