“Quello finora affermato sulle finanze del Comune di Sciacca è perfettamente coincidente con quanto certificato dalla Corte dei Conti nel suo esame della gestione finanziaria del 2013”. È quanto dichiarano il sindaco Fabrizio Di Paola e l’assessore al Bilancio Ignazio Bivona dopo la diffusione della relazione dei magistrati contabili i cui dati sono stati riportati dal Sole 24 Ore e da Italia Oggi. “Il convulso legiferare in tema di entrate tributarie, le spending review, i drastici tagli ai trasferimenti – continuano il sindaco Fabrizio Di Paola e l’assessore Ignazio Bivona – hanno in pratica stravolto la vita finanziaria degli Enti Locali, complicandone nel migliore dei casi la gestione o addirittura aggravandola o compromettendola. Il Comune di Sciacca ha dimostrato di reggere l’urto e di andare addirittura in controtendenza rispetto all’andamento negativo degli altri comuni italiani con uno sforzo straordinario. Noi abbiamo dimezzato il peso dei debiti fuori bilancio, a differenza di tanti altri Comuni”. “La sezione autonomie della Corte dei Conti, nella delibera 29/2014 – dicono il sindaco Di Paola e l’assessore Bivona – individua a livello nazionale uno squilibro nelle manovre di finanza pubblica. Agli enti territoriali, Comuni, Province e Regioni, dicono i magistrati, è stato chiesto uno sforzo di risanamento non proporzionato all’entità delle loro risorse a tutto vantaggio di altri comparti della pubblica amministrazione. I risultati previsti dalle varie spending review negli ultimi anni – si rileva – a livello centrale sono stati raggiunti, ma a un prezzo elevato e con un impatto devastante sugli enti territoriali. Al sud, per le storiche debolezze strutturali, le ricadute sono stati più gravi. I Comuni hanno contribuito al risanamento dei conti con 8,4 miliardi (pari al 14,5 % della spesa). L’effetto delle manovre è stato l’aumento della pressione fiscale locale, una diminuzione dei servizi e la contrazione degli investimenti, oltre al forte incremento nel 2013 del ricorso alle anticipazioni di cassa. La spesa per gli investimenti dei comuni è diminuita del 5,8 per cento a causa dei vincoli imposti, mentre è cresciuta la spesa corrente (+5,5%) principalmente per le prestazioni di servizi (+4,9%) mentre calano gli oneri per il personale (-2,2%) e quelli per l’acquisto di beni di consumo (-6,4%). Ma c’è un dato che preoccupa più di tutti i magistrati contabili: i debiti fuori bilancio, esplosi per rilevanza degli importi e il numero degli enti coinvolti. Nel 2013, l’incremento dei debiti fuori bilancio registrato nei comuni è stato del 21 per cento, da 577 a 698 milioni. Una situazione che al Comune di Sciacca abbiamo cercato di fronteggiare, con grande responsabilità e con tutte le forze. E oggi, pur in una situazione difficile, possiamo con soddisfazione affermare che il Comune di Sciacca è un ente che risulta virtuosamente in controtendenza rispetto al dato medio nazionale. Nel 2014, abbiamo abbattuto gli importi dei debiti fuori bilancio del 50 per cento, dimezzandone dunque il peso. Il 50 per cento di spine che siamo riusciti a togliere al Comune. E abbiamo migliorato la liquidità delle casse, riscuotendo crediti che non si riscuotevano da un decennio. Attendiamo adesso un cambio di rotta dei governi centrali, così come chiesto dalla Corte dei Conti e sollecitato più volte dall’Anci”.