Il Tribunale di Agrigento, dopo avere disposto C.T.U., che ha accertato la natura non edificabile dell’area occupata e ne ha determinato il valore di mercato in €. 26.443,12, dichiarò il proprio difetto di giurisdizione ed il giudizio fu riassunto dai proprietari innanzi al TAR di Palermo che, con sentenza del dicembre 2020, ha condannato l’Ente comunale alla restituzione dell’area, salva la possibilità per il Comune di adottare il provvedimento di acquisizione sanante.
Il TAR Sicilia di Palermo, accogliendo le argomentazioni difensive dell’Ente comunale ha riconosciuto la natura non edificabile dell’area occupata e, benché l’occupazione illegittima risalga al 1985, ha riconosciuto alle controparti il risarcimento del danno solo in misura pari al 5% del valore di mercato, da determinare tenuto conto della natura non edificabile dell’area, per ogni anno di occupazione illegittima, calcolato a partire dal 14/12/2012, data di introduzione della causa, compensando le spese di giudizio.
Il secondo contenzioso parte invece nel 2010.
I proprietari di alcuni terreni espropriati dall’Ente comunale nell’ambito di una procedura avviata negli anni 80 per la realizzazione di edifici di edilizia residenziale pubblica, proposero ricorso innanzi al TAR di Palermo, per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali subiti e subendi, a partire dal 17 dicembre 2010 e sino alla effettiva retrocessione parziale dei terreni espropriati e non utilizzati dall’Ente comunale, nella misura annua non inferiore ad € 12.952,67, oltre interessi e rivalutazione monetaria, dal 17 dicembre 2010 fino all’effettiva retrocessione.
Il TAR di Palermo, con sentenza del dicembre 2020, accogliendo le argomentazioni difensive dell’Ente comunale, patrocinato in giudizio dall’Avvocatura interna all’Ente, ed in particolare l’eccezione di intervenuta decadenza e di infondatezza della domanda, ha rigettato le richieste dei ricorrenti che adesso dovranno pagare al Comune le spese di giudizio.
Due buone notizie giunte alla fine di un anno che rimarrà nella storia per le problematiche e le emergenze che ci ha portato.