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Rifiuti abbandonati per strada a Porto Empedocle Bonificata l’area portuale accanto la Caserma dei Carabinieri e la Capitaneria di Porto ha chiuso l’accesso alla zona

C’è voluta un’intera mattinata di lavoro, agli operatori ecologici di Iseda, Icos ed Ecoin, per bonificare l’area portuale che dalla caserma dei Carabinieri di Porto Empedocle conduce in località Caos. Una giornata di lavoro resasi necessaria dall’opera incessante di alcuni incivili che non hanno ancora capito come si effettua la raccolta differenziata o che, comunque, non hanno alcuna voglia di farla. La bonifica ha riguardato anche l’intero tratto di strada statale che dal vecchio ingresso del porto conduce fino alla galleria di contrada Caos. Quintali di spazzatura sono stati raccolti con l’ausilio di mezzi speciali, dopo che il sindaco empedoclino Ida Carmina aveva fatto espressa richiesta alle imprese dell’Ati affinchè si effettuasse una bonifica dell’intera area, il cui accesso è stato per altro appena chiuso, attraverso una “sbarra carraia”, dalla Capitaneria di Porto proprio per provare a tamponare gli atti di inciviltà che vengono compiuti a Porto Empedocle da quando sono stati rimossi i tradizionali cassonetti per il conferimento dei rifiuti dando il via, come la legge impone, al porta a porta. Il tutto in attesa che vengano montate quanto prima le telecamere per monitorare la zona e multare gli incivili.

Nel Comune empedoclino infatti, nonostante i dati generali sul servizio, parlino di una percentuale di differenziata che raggiunge anche picchi del 70 per cento, si continuano a registrare episodi di inciviltà ad opera di singoli cittadini e di qualche commerciante che non ha ancora “sposato” la causa del porta a porta.  I rifiuti vengono infatti lasciati accanto ai cassonetti per la raccolta di abiti usati per i più bisognosi, nelle piazzole di sosta o deve viene ritenuto più comodo, spesso lanciando i sacchetti dalle auto in corsa.

A lanciare nuovamente un appello ai cittadini empedoclini, affinchè si dedichino tutti alla raccolta differenziata, è Giancarlo Alongi, amministratore delegato dell’Iseda, azienda capofila dell’Ati che compone l’Aro Vigata – Scala dei Turchi.

“Ci confrontiamo ogni giorno con questo genere di atti di vera inciviltà  – dice – ad opera di poche decine di empedoclini che non solo non fanno la differenziata, ma che lasciano ogni genere di rifiuto dove meglio gli capita, senza neanche porsi la questione di quali disagi e disservizi questo tipo di comportamento possa avere come conseguenza. Per colpa di pochi, dunque, la città rimane sporca offrendo di sé un’immagine errata. Gli operatori ecologici, va detto, non sono tenuti a raccogliere la spazzatura accanto i cassonetti per gli abiti usati nè tanto meno devono farlo i lavoratori addetti allo spazzamento. E il risultato è che per colpa di pochi, ripetiamo, tutti gli altri si ritrovano una città meno vivile e fruibile di come dovrebbe essere”.

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