Favara in questi mesi si è dimostrata molto critica nei confronti di questo provvedimento, tanto che si sono organizzate, grazie soprattutto al contributo del Prof. Giuseppe Piscopo, dei produttivi momenti di lotta. I punti più contestati della riforma riguardano:
1) Si centralizza il potere del preside, come governante della scuola. L’accentramento del potere aumenta le difficoltà di gestione della scuola.
2) Questione riguardante il finanziamento dei privati nelle scuole. Gli investimenti dei privati si concentreranno nelle scuole frequentate dai figli di benestanti, mentre nelle scuole disagiate nessuno vorrà investire.
3) Finanziamento alle scuole private: la Costituzione dice che la Repubblica deve istituire scuole di ogni ordine e grado, deve in primo luogo consentire che la scuola pubblica funzioni al meglio. Solo quando questa condizione sarà soddisfatta, si potrà pensare ai privati.
Ricordiamo altresì, che Favara è un paese costituito in prevalenza di lavoratori che prestano servizio nelle scuole italiane da nord a sud, per questo motivo ci aspettiamo una vasta adesione al Referendum anche da parte di altre categorie di lavoratori. Non a caso a livello nazionale, i metalmeccanici della FIOM hanno aderito alla lotta contro la “Buona scuola”.
Organizzeremo inoltre, nei prossimi giorni, vari banchetti di raccolta firme nelle varie piazze, così da consentire la massima adesione possibile.