Secondo quanto ipotizza il Pubblico Ministero, Pendolino, avrebbe fatto pressioni su un dirigente del Comune che lui amministra, per costringerlo a revocare l’ordine di demolizione di un immobile abusivo al quale era interessata una sua parente che, però, per questo motivo, non poteva procedere a formalizzarne l’acquisto nonchè alla revoca della sanzione amministrativa.
L’inchiesta scaturisce dalla denuncia del dirigente che non si prestò alle richieste del sindaco e, che successivamente sarebbe stato rimosso dal suo incarico, oggi, il dirigente, si è costituito parte civile, con l’assistenza dell’avvocato Daniela Posante, mentre, il primo cittadino, che sarà processato dai giudici della prima sezione penale a partire dal 15 aprile, ha nominato come proprio difensore l’avvocato Nino Caleca.