Dal controllo esperito è emerso che la titolare della ditta in parola si è resa responsabile della violazione delle norme che disciplinano la rintracciabilità dei prodotti ittici detenuti ai fini della vendita, in quanto non è stato possibile attestare la provenienza. Tali prodotti, conservati in colli non etichettati, erano sprovvisti di idonea documentazione contenente l’obbligatoria informazione al consumatore finale circa la zona e il metodo di cattura, lo stato di conservazione del prodotto (fresco, congelato, decongelato,…), nonché la possibilità di rintracciare i lotti di prodotto ittico ai fini di tutela della salute pubblica nel caso di eventuali situazioni pregiudizievoli che non garantiscono la sicurezza alimentare.
Pertanto, sono state contestate le violazioni di cui all’art. 10 del decreto legislativo n. 4/2012 (rintracciabilità prodotto ittico) e art. 35 del regolamento comunitario n. 1379/2013 (etichettatura del prodotto al dettaglio), punite ai sensi degli articoli 11 e 12 del citato decreto legislativo con il pagamento complessivo della somma di € 3.000 e la confisca dell’intera quantità dei prodotti ittici sequestrati per la successiva distruzione a cura del contravventore secondo la normativa vigente.