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Scandalo sanità in Sicilia, On. Michele Sodano: “A noi il compito di ribellarci”

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I dieci arresti per corruzione nella sanità siciliana costituiscono l’ennesima umiliazione nei confronti del nostro popolo. L’operazione ha smascherato un sistema di tangenti che riguardava le gare indette dalla Centrale Unica di Committenza della Regione Siciliana e dell’ASP di Palermo: in piena emergenza Corona Virus, il 5% del valore degli appalti era destinato ai manager della debolissima sanità siciliana. Sono coinvolti politici e amministratori della Sanità pubblica locale, sono gli individui che rubano il futuro ad ogni singolo siciliano. Antonio Candela era stato nominato il 12 marzo Coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Coronavirus dal presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci. Nella sua intercettazione afferma: “Ricordati che la sanità è un condominio, io sempre capo condominio rimango”. Musumeci chiarisca immediatamente o si dimetta.

A noi il compito di ribellarci, e la rivoluzione parte dal nostro coinvolgimento attivo in politica, il futuro della Sicilia lo deve scrivere la gente più onesta che mai avrebbe pensato di entrare nelle istituzioni, perché sanità, rifiuti e acqua devono essere gestiti dai professionisti che non hanno paura di scontrarsi con il vecchio sistema, dai giovani laureati che non trovano spazio dove dovrebbero e per conseguenza emigrano. Come possiamo del resto, continuare a subire l’ennesima vessazione. Secondo gli investigatori il giro di mazzette dell’operazione di oggi arrivava ad un valore di 600 milioni di euro. 600 milioni di euro sottratti a ognuno di noi.

Ringrazio il Corpo della Guardia di Finanza che con il proprio coraggioso e straordinario lavoro onora lo Stato Italiano e ci libera dal cappio della corruzione e delle mafie.

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