SCIACCA: Grido d’allarme in Sicilia sulla situazione finanziaria dei Comuni
“I numeri sono impietosi. Sono 272, in Sicilia, i Comuni che non hanno ancora approvato i bilanci di previsione con Enti che non riescono a chiuderli. Un segnale d’allarme. Lo Stato intervenga prima che sia troppo tardi. Le norme, ancora più stringenti, sulla nuova contabilità finanziaria (cosiddetta armonizzazione contabile) rischiano di dare il colpo di grazia a un sistema fragilissimo”. È quanto dichiara il sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola, componente del consiglio direttivo dell’Anci Sicilia, dopo i resoconti di stampa sulle Giornate dell’Economia del Mezzogiorno, a cui hanno preso parte rappresentanti dell’Associazione dei Comuni, della Fondazione Curella, dei Sindacati ed esperti di contabilità pubblica.
“Una situazione generale sconfortante nel Meridione d’Italia e in Sicilia – dice il sindaco Fabrizio Di Paola –. Lo abbiamo già segnalato nel corso dell’assemblea nazionale dell’Anci a Torino. Lo Stato deve tenere conto della estrema debolezza del tessuto produttivo e sociale della Sicilia, diverso da una regione del nord. E deve tenere conto delle difficoltà in cui si dibattono le Amministrazioni pubbliche dell’isola a forte rischio implosione, sia per le nuove norme contabili che per i tagli e i ritardi dei trasferimenti di risorse finanziarie da Stato e Regione. L’Amministrazione comunale di Sciacca quest’anno, anche se da poche settimane, è riuscita a chiudere il bilancio e a trasmettere la bozza al Consiglio comunale per l’esame e il varo definitivo, dimostrando di avere un’idea economico-finanziaria. Ci sono Comuni, è emerso nella giornata di studio, che non hanno nemmeno discusso in Giunta la manovra. La situazione, se non si interviene, rischia di aggravarsi il prossimo anno. Le previsioni sono preoccupanti”.