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Sciacca: Ha preso il via il Carnevale 2017

E’ partito ieri pomeriggio, il Carnevale di Sciacca, con la consegna delle chiavi della Città dal Sindaco al Peppe Nappa.  Subito dopo la sfilata dei Carri allegorici che ha attraversato, il percorso storico in Via Cappuccini, Piazza Belvedere, Via Friscia Maglienti, Via Incisa e Piazza Mariano Rossi. Intorno alle 19, in Piazza Angelo Scandaliato, si è esibito sul palco, Accursio Sclafani e la sua band  “ABRACADABRA”, per poi concludersi con l’animazione del gruppo della Scuola “Sant’Agostino” di Sciacca ed l’esibizione dei tre Carri Allegorici in Concorso.

A parlare per primo del Carnevale di Sciacca, fu, nel 1889, Giuseppe Pitrè che ne fece cenno nella sua opera Biblioteca delle tradizioni popolari sicilianeMa le origini del carnevale di Sciacca, città della provincia di Agrigento, risalgono ad un periodo molto più antico, forse all’epoca romana, quando venivano festeggiati i saturnali ed il loro re veniva sacrificato; o meglio, con più probabilità, al 1616 quando il viceré Ossuna stabilì che l’ultimo giorno di festa tutti si dovevano vestire in maschera. Da annotare una rivalità che c’è con il carnevale di Acireale. Le prime manifestazioni sono ricordate come una festa popolare, in cui venivano consumate salsicce, cannoli e molto vino; ed il popolo si riversava per le strade, travestito in vari modi. Successivamente furono fatti sfilare i primi carri addobbati alla meglio, che portavano i mascherati sulle sedie in giro per le viuzze della città. Negli anni venti compare una grande piattaforma addobbata, trascinata da buoi o cavalli, che portava comitive in maschera. Essi recitavano in dialetto locale, seguite da piccole orchestrine improvvisate. Lo stufato, le salsicce ed il vino distribuito rappresentavano già un momento d’incontro e scambio fra compaesani. Nel dopoguerra i carri vennero intitolati, ed iniziavano a fare chiaro riferimento alle novità del progresso. Stelle filanti e coriandoli incominciavano ad essere lanciati dai carri in movimento, creando un clima di festa, che invogliava i partecipanti a divenire i veri protagonisti di una gioia collettiva. Dopo pochi anni ancora, la folla in delirio faceva sorgere le prime Compagnie di rivista, venendo anche allestiti carri allegorici sempre più sofisticati che facevano riferimento a temi e personaggi locali in chiave satirica. Con la sperimentazione dell’amplificazione sonora, il carnevale di Sciacca si evolveva ancora di più e venivano allestiti carri con figure sempre più grandi e i cui movimenti divenivano sempre più sofisticati. La satira politica locale lasciava più spazio a personaggi noti ad un più vasto pubblico, oppure rappresentava temi di attualità che riguardavano interessi nazionali.

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