SPECIALE: Settimana Santa Aragonese 2016
Seconda Domenica dopo Pasqua -“Processione dalla Chiesa Madre verso la Chiesa Madonna del Rosario”
Intorno alle 18,30 della seconda domenica successiva la Pasqua, viene portata la Madonna del Rosario (La Padrona di Aragona) a spalle, in processione con gli apostoli San Pietro e Paolo dalla Chiesa Madre alla Chiesa del Rosario. San Paolo uscendo dalla Chiesa della Madonna del Rosario, con la banda Musicale, che esegue marce armoniose e di festa, si reca verso la Chiesa del Carmelo, incontrandosi con L’apostolo San Pietro. Subito dopo, i due Apostoli, si recano nella Piazza Madre, dove ad aspettarli dentro la Chiesa Madre, c’è la Madonna, che con un inchino, la salutano. Uscendo dalla Chiesa inizia così la Processione che si sviluppa attraversando le vie Principali del Paese: Piazza Madre, Via Giacco Calleja, Via Alberto Mario, Via Roma, Via Garibaldi, Via Vittorio Emanuele fino a concludersi in P.zza Umberto I. Arrivati in P.zza Umberto I, i due apostoli San Pietro e San Paolo accompagnano la Madonna dentro la Chiesa del Rosario, posizionandola sopra l’altare Maggiore dove era posta la settimana precedente. Subito dopo i due apostoli, lasciando la Madonna dentro la Chiesa, San Paolo accompagna San Pietro presso la Chiesa del Carmelo e fà ritorno nella sua Chiesa del Rosario.
DOMENICA DI PASQUA – “U nContru”
La celebrazione della resurrezione e della Pasqua giunge al culmine con una manifestazione sacra, l'”Incontru”, che è unica nel suo genere pur avendo delle somiglianze con altre del genere che si hanno in Sicilia, soprattutto con quelle di Caltagirone e di Barrafranca. La rappresentazione dell'”Incontru” ha come scenario principale la piazza Umberto stipata di spettatori all’inverosimile e piazza Carmine. Tutta quanta la sequenza e il succedersi dei momenti rappresentativi seguono sempre lo stesso copione con ritmi e movimenti accuratamente studiati e guidati da un invisibile regista. A mezzogiorno, dopo la celebrazione della messa pasquale, la “vara” di Gesù risorto retta a spalla da numerosi portatori esce lentamente dalla Chiesa del SS. Rosario e si ferma davanti la porta quasi a voler scrutare in lontananza l’arrivo di qualche persona attesa. Contemporaneamente il simulacro di Maria anch’esso portato a spalla esce dalla Chiesa del Carmine avvolto in un manto nero simbolizzante il dolore e il lutto; con movimenti lenti si dirige in piazza Umberto fermandosi all’angolo di Palazzo Naselli. Due gigantesche statue di San Paolo e San Pietro alte intorno ai tré metri, che qualche minuto prima erano uscite rispettivamente dalle due Chiese e si erano fermate tra la folla, non appena si ferma il simulacro di Maria, si muovono ritmicamente e per vie diverse vanno alla ricerca di Gesù attraversando stretti corridoi che al loro passare si formano tra la folla per poi scomparire immediatamente subito dopo. Simili nell’aspetto, le due statue sono formate ciascuna da una grande testa di legno che poggia su uno scheletro formato di leggere strisce di legno. Una tunica rossa e molti nastri di diverso colore ricoprono il busto e il portatore che con le spalle sorregge la statua cercando di tenerla in perfetto equilibrio, aiutato da due persone che gli stanno sempre accanto. È San Paolo che per primo vede Gesù risorto e lo saluta con un inchino per poi correre da San Pietro e dargli la notizia. Un pò incredulo. San Pietro si muove lentamente alla ricerca di Gesù e, avvistatelo, gli corre incontro e lo saluta anche lui con un inchino. Dopo si reca da Maria e le comunica la resurrezione di Gesù ritornando poi tra la folla come prima aveva fatto San Pietro. Maria come in precedenza San Pietro, si muove lentamente, avvolta nel suo manto nero, e si dirige verso Gesù. Appena lo scorge gli corre incontro mentre il suo manto nero cade per terra liberando alcuni uccelli che volano via cinquettando felici per la ritrovata libertà. I due simulacri portati a spalla si muovono velocemente e ritmicamente avanti e indietro per tré volte accompagnati dalle note della banda musicale che ne scandiscono movimenti. Tutti e quattro i simulacri si muovono verso il Calvario rifacendo il percorso che Gesù avevamo il Venerdì Santo mattina per essere condotto in croce. Da lì ritornano in piazza Umberto dove si conclude tutta la celebrazione.
Foto di ALFONSO CONTRINO
VENERDI SANTO – PROCESSIONE SERALE
All’imbrunire, intorno alle 20,00, un’urna adornata da una palma centrale e da quattro angioletti ai suoi lati, è portata dalla Chiesa del Carmine al Calvario. Cristo viene poi desposto dalla croce e collocato all’interno della bara di vetro. Ha quindi inizio una suggestiva processione. Tutta la popolazione vi partecipa intonando ripetutamente i due canti funebri “Vere Filius” e “Ah si versate lacrime” e accalcandosi intorno ai simulacri di Cristo e Maria che di tanto in tanto si fermano in punti prestabiliti. L’urna è portata in spalla da quattro Giudei, due vestiti con tunica bianca e due con tunica nera, aiutanti da tanti giovani che si alternano a reggere il peso. Una grande tela raffigurante la deposizione di Cristo precede la processione accompagnata dal suonatore della tromba e del tamburo avvolti in un panno nero e da colui che porta il canestro con i chiodi e le bende che sono serviti a mettere Gesù in croce. Uno squillo di tromba seguito dal rullo di un tamburo indica il momento della sosta e della partenza della processione e da anche il via ai canti. Dietro la tela raffigurante la deposizione di Cristo sta l’urna con ai lati diversi fedeli. Alcuni ragazzi vestiti da angeli si affiancano e seguono l’urna in un atteggiamento che indica tristezza; seguono poi le principali autorità politiche e religiose del paese e ad una ventina di metri la statua raffigurante la Madonna adorna di un manto nero e con il cuore trafitto da una spada che rappresenta il suo enorme dolore; infine tutto il resto del corteo che è lungo diversi metri.La processione si muove lentamente e segue sempre lo stesso percorso che va dal Calvario, prosegue per Via Nazareno, Via Vittorio Emanuele II, piazza Umberto I, piazza Dante, piazza Matrice, Via Alberto Mario, Via Roma, Via Garibaldi, Via Mazzini per poi arrivare in Piazza Carmine e entrare nella relativa Chiesa intorno alla mezzanotte. Qui avviene la sepoltura di Gesù tra il pianto degli angeli e i canti dei fedeli.
Foto di ALFONSO CONTRINO
VENERDI SANTO – PROCESSIONE MATTUTINA
Intorno alle 11.30 del Venerdì, dalla Chiesa del SS. Rosario, il simulacro di Cristo con la croce sulle spalle è portato dai rappresentanti della maestranza dei lavoratori edili in processione fino al Calvario, passando prima dalla Chiesa del Carmine, ove avviene l’incontro con la Madonna avvolta in un manto nero, e poi per Via Mazzini, Via Alberto Mario, Via Roma e Via Garibaldi, Via Crispi, Via Nazareno. La processione termina al Calvario con la Crocifissione di Cristo e una lunga predica. Per tutto il pomeriggio il simulacro di Gesù rimane in croce, adornata di “lavuredda”, e molti fedeli vanno a fargli visita e lasciano una piccola offerta che anticamente riempiva il manto nero della Madonna, mentre oggi viene riposta in un’apposita urna. Non mancano anche quei fedeli che, per una loro promessa o per chiedere una grazia, si recano scalzi ai piedi della croce a recitare il rosario e alcune preghiere.
Foto di ALFONSO CONTRINO